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Iuliano: “Senza CR7 forse la Juve non sarebbe neanche terza”

[fncvideo id=658401 autoplay=true] TORINO – L’ex juventino, Mark Iuliano, ha parlato ai microfoni di TMW circa il momento dei bianconeri: “Ho sentito tanti discorsi fuori luogo in questi giorni. Il ko è stato bruciante, ci sono stati errori però bisogna fare anche delle riflessioni ponderate. Tra l’altro ho ascoltato critiche assurde anche su CR7, come se fosse un giocatore normale, dimenticandosi quel che ha fatto per la Juve. Sono stati giudizi stonati. Lui è una superstar ed è meglio averlo in squadra, anche se in effetti non ha giocato una buona gara col Porto. Ma in tutto l’arco temporale in cui è stato alla Juve ha fatto ottime cose e le partite non puoi vincerle da solo. Che squadra è la Juve quest’anno? E’ una squadra che ha dei limiti ma non lo scopriamo ora nè in questa stagione. E’ un’annata strana in cui giocando ogni tre gironi ci si può allenare poco e non è facile tenere lo stesso livello di prestazione psico-fisica. Le cause insomma sono molteplici. CR7 io me lo porterei a casa… Se ho la fortuna di avere un giocatore straordinario me lo tengo. Le ha risolte quasi tutte. Ma in Italia è così, si passa da eroi a inutili in due ore. Senza CR7 forse la Juve non sarebbe neanche terza“.

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“Anno prossimo ripartire dai giovani? Nelle squadre forti ci vogliono i giocatori forti. Se poi sono anche giovani, meglio. Ma la Juve è la Juve, non un club di secondo piano. La squadra ha il diritto e il dovere di avere campioni. Credo anche che la proprietà farà poi delle valutazioni sull’operato dello staff tecnico e dirigenziale: gli errori sono stati di tutti, giocatori, staff tecnico e dirigenziale. Però la stagione è ancora lunga e ci sono due obiettivi in ballo, inutile ora dare la croce addosso ad una figura in particolare. I punti deboli della Juve li conosciamo: in condizioni normali, difesa e attacco sono forti, mentre il centrocampo va un po’ in difficoltà per proposizione, attacco degli spazi e nel saltare l’uomo cosa in cui è riuscito un po’ McKennie. Tornando ai giovani, quelli della Juve sono forti, ma non possiamo pretendere ad esempio da Kulusevski che possa essere il faro della Juve. I giovani forti in mezzo ai campioni possono crescere e maturare”.

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