Italia, il legame con la Juventus nei match contro la Bosnia

Italia, il legame con la Juventus nei match contro la Bosnia

Il sito ufficiale della Juventus ha pubblicato una nota sui bianconeri, parlando anche del rapporto con la Nazionale.

Il sito ufficiale della Juve ha pubblicato una nota sulla Nazionale. Ecco il comunicato: “Ultima amichevole pre Europeo per l’Italia, che il 9 giugno a Empoli affronta la Bosnia Erzegovina. Un match che ha precedenti, favorevoli agli Azzurri: tre successi, un pareggio e una sconfitta. Nell’ultimo match, in Nations League e risalente al 18 novembre 2020, l’Italia vinse a Sarajevo per 2-0: quel giorno erano 2 gli juventini in campo, Bernardeschi e Locatelli (che juventino lo diventerà in realtà solo l’anno dopo). Ma nella storia della sfida c’è molta Juve. Vediamo perchè.

IL GIOVANE BRAZZO 6 novembre 1996. Una data importante: per la prima volta si gioca la partita tra la Bosnia ed Erzegovina e l’Italia. Si scende in campo a Sarajevo e Arrigo Sacchi a fine gara non nasconde di essere rimasto impressionato dallo scenario della guerra, finita da poco meno di un anno. La gara vede gli azzurri tirare in porta 14 volte contro le 2 dei padroni di casa, che però si rivelano molto più preciso e si aggiudicano l’incontro per 2-1. Per la neonata nazionale, è la prima vittoria nella storia.

La presenza juventina è limitata a Moreno Torricelli, ma il giocatore della Bosnia ed Erzegovina che va in gol sarà un futuro bianconero. All’epoca ha solo 19 anni, ha appena esordito in nazionale un mese prima, dai giornali viene definito «un talentino» e nel servizio della Rai non si pronuncia correttamente il suo nome e cognome: Hasan Salihamidzic (anche per questo poi lo chiameremo un po’ tutti Brazzo, fratello in bosniaco). Dopo quella sconfitta, il Commissario Tecnico della Nazionale lascerà l’incarico, optando per il ritorno al Milan.

LA NAZIONALE ALL’ALLIANZ STADIUM Italia-Bosnia ed Erzegovina torna in scena più di 20 anni dopo, esattamente l’11 giugno 2019 per una partita che vale l’accesso ai prossimi Europei. E stavolta di Juve ce n’è molta di più, a partire dal teatro della vicenda, l’Allianz Stadium. La sfida è anche in famiglia: se nell’undici di partenza proposto da Roberto Mancini ci sono tre bianconeri come Bonucci, Chiellini e Bernardeschi (oltre a De Sciglio subentrato nella ripresa), nella Bosnia ed Erzegovina di Prosinecki il metronomo è il “nostro” Pjanic. L’Italia vince in rimonta 2-1 e il gesto juventino più importante lo offre Bonucci, riuscendo a salvare un gol che sembra fatto con un intervento su Visca.

TRIS AZZURRO La gara di ritorno si gioca il 15 novembre del 2019. Stavolta, a Zenica, c’è molto meno equilibrio, all’inizio del secondo tempo l’Italia ha già determinato il 3-0 a proprio favore con il quale si chiude la partita. Nella Nazionale mosaico, con la rappresentanza di 9 club nei giocatori in campo, solo Chelsea e Juventus hanno 2 giocatori, le coppie Emerson-Jorginho e Bonucci-Bernardeschi e proprio Federico è il migliore in campo. Nel centrocampo della Bosnia ed Erzegovina c’è Pjanic, ma può fare poco per risollevare la serata negativa della sua squadra. 

PRECEDENTE RECENTE La penultima della storia contro la Bosnia si gioca a Firenze e il match è equilibrato, come certifica con esattezza l’1-1 finale con i gol di Dzeko e Sensi. Bonucci è lo juventino in campo, ma ce n’è anche un altro che si appresta a diventarlo da lì a poco: Federico Chiesa”.

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