L'Iran non canta l'inno, l'ex Juve Marchisio: "Grande lezione di coraggio"

L’Iran non canta l’inno, l’ex Juve Marchisio: “Grande lezione di coraggio”

Claudio Marchisio
In Inghilterra-Iran i giocatori iraniani si sono rifiutati di cantare l'inno come protesta al regime. Il commento dell'ex Juve Marchisio

Il Mondiale in Qatar è finalmente iniziato e c’è già chi lo ha definito “il Mondiale delle polemiche”, tante e tutte giustissime. Le principali sono sul Qatar stesso e l’organizzazione della Coppa del Mondo, tra presunte mazzette, morti sul lavoro e lesione dei diritti umani. Il paese mediorientale non è sicuramente tra i più avanzati per quanto riguarda l’uguaglianza e la parità, tanto che ai calciatori è stato impedito di indossare la fascia da capitano a supporto dei diritti della comunità LGBTQ+.

Come se tutto questo non bastasse, ieri durante Inghilterra-Iran l’ennesima protesta, ma questa volta di tutt’altro tipo. I giocatore dell’Iran sono infatti rimasti fermi immobili e in silenzio durante il proprio inno nazionale. Una forma di protesta contro il regime iraniano che negli ultimi mesi sta reprimendo con la forza e la violenza ogni forma di rivolta, in particolarmente contro le donne.

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L’ex Juve Marchisio, in Qatar come commentatore del Mondiale, ha scritto su Instagram: “In campo l’Inghilterra ha dominato con le sue stelle. Una su tutte… Jude Bellingham, primo nato dopo il 2000 a segnare in un mondiale. Talento puro. Prima della partita i giocatori e i tifosi dell’Iran hanno dato una lezione di coraggio a tutto il mondo“.

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