Bergomi torna sull'episodio di Inter-Juventus: "Chiffi? Voglio fidarmi ma..."

Bergomi torna sull’episodio di Inter-Juventus: “Chiffi? Voglio fidarmi ma…”

Daniele Chiffi, Inter-Juventus
L'ex calciatore nerazzurro, ora opinionista, Beppe Bergomi si è espresso circa l'episodio incriminato nel derby d'Italia del gol bianconero

Ha fatto discutere il gol decisivo di Filip Kostic che ha permesso alla Juventus di vincere a San Siro nel derby d’Italia. Chiffi ha giudicato il tocco con il braccio di Adrien Rabiot regolare e si è scatenato un vero e proprio dibattito circa regolamento e regolarità del gesto. Anche Beppe Bergomi, ex calciatore nerazzurro, ora noto opinionista in tv, ha detto la sua sull’episodio. Questa la sua analisi, intervenuto sul canale YouTube di Gian Luca Rossi, al quale ha concesso un’intervista:

Rispetto ad altre volte ho accettato questo errore. Penso che si debba accettare e guardare alla prestazione. La Juventus è una squadra molto complicata per i nerazzurri, che fatica ad attaccare una difesa schierata perché ha una rosa costruita non benissimo e imperfetta. Nell’uno contro uno e nel saltare l’uomo i nerazzurri hanno evidenti difficoltà, deve sempre arrivare in porta col gioco, e di contro la Juventus è molto brava a ripartire. Inter-Juventus la analizzerei su questo, lasciando da parte un episodio evidente, guardando più la prestazione della squadra. Sembrano mancare la compattezza e l’unione d’intenti, fermo restando che andranno ritrovati tutti i giocatori in vista di un mese davvero complicato.

Con gli arbitri, anche quando ero capitano, era difficile rapportarsi. Alcuni non volevano dialogo e ti ammonivano, altri come Trentalange ti spiegavano la decisione e chiedevano fiducia. Lo accetti se ti spiegano la decisione. Tante volte la sensibilità dell’arbitro può fare la differenza. Cito un esempio, il mani di Rabiot contro la Sampdoria: se Rabiot anche non esulta, vuol dire che c’era qualcosa e l’arbitro doveva fare delle riflessioni. Qui nel caso di Inter-Juventus potrebbe non esserci la certezza, come dice Rocchi. Voglio dargli fiducia, ma non averla nel 2023 e in un mondo così tecnologico non va bene. Per nulla”