[fncvideo id=679923 autoplay=true] Paolo Aicardi, presidente dei piccoli azionisti della Juventus, ha parlato ai microfoni di Tuttosport del caso plusvalenze: “Innanzitutto sarebbe importante sottolineare sempre e comunque che le plusvalenze in quanto tali non rappresentano niente di illecito. La plusvalenza è un’operazione lecita in ogni ambito, non è vietata e non è un reato. Perché in questo momento si sta associando troppo superficialmente il concetto di “plusvalenza” con quello generico di illecito. Inoltre il fatto che le plusvalenze della Juventus siano illecite è un tema da dimostrare e non credo sia facile, perché resta il tema della valutazione di un giocatore in un libero mercato. Anche il famoso algoritmo o i parametri non reggono, come ha detto Gravina. Gli inquirenti mettono in evidenza il fatto che alcune di queste siano “a specchio” o “baciate” ovvero quando i valori combaciano perfettamente non dimostra nulla. Può destare sospetti forse, ma resta anche innegabile che non è reato scambiarsi qualcosa per lo stesso valore.
Valore gonfiato? Bene, ma è necessario dimostrare che è stato gonfiato e in modo inequivocabile. Fiducia in Agnelli? Non ho ragione di non averla. Poi, se al termine dell’indagine dovessi scoprire che questa dirigenza ha avuto condotte folli, allora mi ricrederò, ma adesso non ho ragione di dubitare. La Juventus dal 2019 a oggi ha effettuato due aumento di capitale, uno da 300 milioni e l’altro da 400, oltre a un prestito obbligazionario da 175 milioni. Quasi 900 milioni di denaro immesso nella società. E fa parte del gruppo Exor che, per dire, sta per incassare 10 miliardi dalla vendita di PartnerRe. Insomma, non mi sembra che la Juventus fosse proprio costretta a usufruire delle plusvalenze per iscriversi al campionato.
La Juventus è una società quotata in Borsa, quindi ha un comitato di controllo, un collegio sindacale e una società di revisione. E lo stesso bilancio della Juventus viene sottoposto agli stessi controlli da Exor. Sotto tutti ammattiti ad aver avallato gli ultimi bilanci? E pongo un’altra domanda: se la Consob, che è partita prima di tutte con la sua inchiesta, ha deciso di non intervenire sull’aumento di capitale, nonostante la situazione è un segnale abbastanza chiaro. L’ente che deve tutelare gli investitori sarebbe il primo a congelare un’operazione da 400 milioni di euro se avesse dubbi di reati seri da parte della società che la sta portando avanti, no? E gli aumenti di capitale possono essere congelati con il parere della Consob“.