di Flavio Zane
La Juventus chiude il mese di aprile con un pareggio incoraggiante e stretto contro il Milan seconda forza del campionato. Un risultato che conclude una settimana tutto sommato positiva, in particolare per la conquista della finale di Coppa Italia. Infatti, nonostante la sconfitta dei bianconeri nella gara di ritorno contro la Lazio, la vittoria dell’Allianz Stadium per 2-0 vale il pass per l’ultima sfida contro l’Atalanta. Più cupo è invece il percorso in campionato, dove la squadra di Allegri pecca di quella continuità di rendimento in partita. A quattro giornate dal termine, la Juventus manca ancora della conquista matematica della prossima Champions League.
La penuria delle fasce
Uno dei punti dolenti della rosa della Juventus di questa stagione è il discontinuo apporto offerto dalle corsie esterne della Juventus. Ad esclusione di Andrea Cambiaso, uno dei limiti dell’attuale stagione sono le prove dei vari cursori. In primo luogo, sorprende il grande calo di Filip Kostic, nettamente meno efficace rispetto all’annata precedente. Il serbo, per lo più titolare per la prima metà di stagione, è arrivato a giocarsi il posto partita per partita. Le alternative non hanno però fatto meglio, a partire da Timoty Weah parso ancora non pronto a detenere il peso della titolarità alla Juventus.
Il limbo bianconero: gli sprazzi di Chiesa e le incertezze di Bremer
Se alla Juventus si potessero dividete in tre tronconi la rosa della Juventus, quello tra i giocatori altalenanti sarebbe il raggruppamento che conterebbe più elementi. A capitanare questo complesso di giocatori ci sarebbe probabilmente Federico Chiesa. Rispetto ai mesi precedenti, l’esterno italiano è parso nettamente in crescita da un punto di vista fisico. Dopo tanti acciacchi e noie che ne hanno allungato il percorso di recupero, nel mese di aprile Chiesa ha alternato grandi giocate a momenti avulsi dalla partita. L’ex Fiorentina appare sempre più l’ago della bilancia della Juventus, specialmente quando essa si è vista schierare in corsa con il tridente, nel quale Chiesa appare sempre più a suo agio.
Nel gruppone bianconero emergono diversi due giocatori, tra cui va sicuramente menzionato Glaison Bremer. Dopo un campionato molto positivo, al comando della granitica difesa bianconera, complice qualche fastidio fisico, il centrale brasiliano è parso meno sicuro, in particolare nella partita contro il Cagliari. Un rendimento in calo, coinciso, probabilmente casualmente, anche con i dubbi alimentati dalle voci di calciomercato sul suo conto. Gli stessi che vogliono Dusan Vlahovic come eventuale sacrificio estivo del club bianconero per la campagna acquisti. Anche la punta serba ha alternato gol importanti a vuoti in momenti importanti della partita.
Cambiaso e altri dieci
La stagione in chiaroscuro della Juventus ha avuto alcuni punti fermi che rarissimamente sono rientrati in logiche di rifiato. Uno di questi è sicuramente Andrea Cambiaso, diventato di fatto l’uomo di Massimiliano Allegri della stagione 2023/24. Non solo l’esterno italiano è divenuto la principale certezza tra gli esterni di centrocampo e difensivi, ma è stato utilizzato anche in altre zone del campo in caso di necessità, anche dal 1′ minuto. Duttile e intelligente, Cambiaso si è disimpegnato discretamente come mezzala e persino come esterno d’attacco. Dopo le esperienze al Genoa e al Bologna, il terzino si starebbe consacrando anche in bianconero.
Se sul suo futuro aleggiano grandi dubbi, in campo Wojciech Szczesny è sempre rimasto una sicurezza per Allegri e tutta la squadra. Molto più impegnato rispetto alla prima parte di stagione, il portierone bianconero ha messo più che una pezza quando chiamato in causa. Infine, dubbi non troppo dissimili sul futuro alla Juve ci sarebbero anche per Weston Mckennie. In Aprile, l’americano è parso meno appariscente rispetto al resto della stagione, limitato anche da alcune noie fisiche. Utilizzato spesso anche da subentrante, non ha mai fatto mancare il suo apporto, anzi sfruttando con intelligenza la sua maggiore freschezza a gara in corso.