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L’attaccante del Milan Zlatan Ibrahimovic ha parlato intervistato dai microfoni del The Guardian, ai quali ha parlato della sua carriera, della condizione fisica e della Serie A: “Anche questa mattina ho avuto dolore ovunque ma finché ho degli obiettivi, finché ho l’adrenalina, vado avanti. So che sto arrivando a qualcosa di buono. Continuerò a farlo finché posso. Non voglio avere quel rimpianto se mi fermo e poi, tra un paio d’anni, mi siedo e dico: ‘Avrei potuto continuare perché mi sentivo bene’. È meglio essere completamente finiti e dire: ‘Non ce la faccio più’. Ma posso ancora farlo e lo sto facendo”.
“Se vado avanti non per i contratti o per la fama. Non ne ho bisogno. L’unica cosa che mi fa andare avanti è l’adrenalina perché ogni mattina ho dolori ovunque. Ottenere altri due follower non ti guarirà. Ottenere più soldi non ti guarirà. Ottenere attenzione non ti guarirà. Quello che ti guarirà è l’adrenalina. Non ho problemi a soffrire. Per me soffrire è come fare colazione. Ma molte persone non capiscono la sofferenza perché la nuova generazione deve fare poco per ottenere qualcosa. Sono molto orgoglioso di appartenere alla vecchia generazione, che doveva fare molto per ottenere qualcosa”.
“Il Milan è incredibile. Mi fanno sembrare giovane. Il Milan fa questo effetto, come Benjamin Button. Sono molto orgoglioso perché vedo questi giovani giocatori assumersi più responsabilità, cambiare mentalità. Questa è la mia felicità ora. Questa è la mia adrenalina. Esco e corro tanto quanto loro. Lo faccio perché quando i giovani mi vedono lavorare dicono: ‘Dopo tutto quello che ha fatto sta ancora lavorando. Devo farlo anche io perché lo sta facendo anche lui’. È così che cerco di dare l’esempio”.
“Azpilicueta? Ho fatto una sorta di placcaggio e l’ho fatto di proposito. Non mi vergogno a dirlo, perché lui ha fatto qualcosa di stupido nei confronti di un mio compagno. Anche il mio è stato un gesto stupido, ma significava: ‘Non lo devi fare. Non hai le palle per farlo contro di me. Ti mostro cosa succede se lo fai a me’. Non è stata una buona cosa da fare per me, ma lo rifarei, perché questo sono io”