Henry Kissinger: "Agnelli amava l'Italia, voleva uscire sempre 10 minuti prima dallo stadio" - JuveNews.eu

Henry Kissinger: “Agnelli amava l’Italia, voleva uscire sempre 10 minuti prima dallo stadio”

L'Avvocato Gianni Agnelli
[fncvideo id=658401 autoplay=true] Oggi sarebbe stato il centesimo compleanno dell’Avvocato Gianni Agnelli, ex patron della Juventus e persona di spicco nel panorama mondiale. Oltre ai tanti calciatori e sportivi, oggi anche l’ ex Segretario di Stato degli Stati Uniti d’America Henry Kissinger, amico dell’Avvocato, ha parlato intervistato dai microfoni de La Repubblica: “Gianni Agnelli aveva molteplici interessi

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Oggi sarebbe stato il centesimo compleanno dell’Avvocato Gianni Agnelli, ex patron della Juventus e persona di spicco nel panorama mondiale. Oltre ai tanti calciatori e sportivi, oggi anche l’ ex Segretario di Stato degli Stati Uniti d’America Henry Kissinger, amico dell’Avvocato, ha parlato intervistato dai microfoni de La Repubblica: “Gianni Agnelli aveva molteplici interessi e passioni, era un uomo del Rinascimento: amava l’Italia, credeva nell’Europa unita e si sentiva profondamente legato all’America.”

Gianni amava l’America per due ragioni diverse ma intrinsecamente legate fra loro. La prima era famigliare. La madre e la nonna erano americane. La seconda aveva a che fare con le sue convinzioni: credeva che il futuro dell’America e dell’Europa fossero strettamente collegati. Non riusciva a pensarle divise, separate. Su ogni fronte della vita, della creatività, della politica, dello sviluppo. Di cosa parlavamo? Di politica americana come di politica interna italiana, di economia. Gianni era un uomo del Rinascimento, aveva molti interessi e voleva sempre andare a fondo, alla radice, delle questioni che discuteva. Non si accontentava mai di spiegazioni superficiali, ti metteva alla prova, voleva arrivare al nocciolo delle cose.”

“Andavamo spesso a vedere partite di calcio assieme. In più Paesi europei. Ricordo ad esempio molte partite in Inghilterra. E poi, soprattutto, in Italia. Una volta andammo allo stadio a Torino per un match fra Juventus e Napoli che terminò con molti goal, credo sei o sette. Era una grande passione condivisa. Ma il problema è che Gianni voleva sempre andare via dallo stadio dieci minuti prima della fine e spesso le partite erano in bilico in quegli ultimi minuti. Ma non c’era nulla da fare, uscivamo. L’emergenza Covid? Credo che se oggi fosse vivo vedrebbe con favore i grandi sforzi che l’Italia sta facendo per risollevarsi dalla pandemia ma al tempo stesso chiederebbe ai leader europei di essere uniti, agire assieme, e lavorare con gli Stati Uniti per consentire alle economie di Europa ed America di tornare a correre”.

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