Gregucci: "La filosofia della Juventus ha danneggiato Paredes"

Gregucci: “La filosofia della Juventus ha danneggiato Paredes”

Angelo Gregucci
Angelo Gregucci, ex allenatore di Leandro Paredes, ha detto la sua sulla stagione del mediano argentino, parlando anche di Rovella.

Angelo Gregucci, ex allenatore, ha detto la sua a Tuttojuve.com sui bianconeri. Ecco le sue parole su Paredes: “Non ho mai avuto dubbi sulle sue qualità tecniche, nel frattempo poi è diventato campione del mondo a stagione in corso. Leo deve mettere apposto determinate situazioni, adesso mi sembra un po’ più coinvolto nel progetto al contrario di prima che sembrava ai margini. Può dare una grossa mano alla Juventus, dovrà dare delle risposte molto importanti per questo finale di anno. Non so che sia successo, onestamente, l’unica cosa che posso dire che è i giocatori argentini sono di garra per natura. La Juve non ama giocar la palla, è una squadra che tende a chiudersi e poi ripartire. Forse questo tipo di filosofia può averlo danneggiato, perché a Leo piace toccar tante volte il pallone. Poi sotto il profilo agonistico devi saperlo un po’ rallentare, in modo da non farlo eccedere troppo.

Penso che sia stata premiata l’idea di puntare su quel progetto, paradossalmente nell’anno in cui dovevano giocare a metà campo Paredes e Pogba. E invece sono stati i giovani a trovare spazio e opportunità. La Juve è stata l’unica in Italia a voler fare quel tipo di progetto, in questo modo si sta crescendo in casa in maniera esponenziale i giocatori del domani. E’ un esempio per gli altri, perché puntare su questo tipo di percorso significa avere un patrimonio. Suggerisco alle altre squadre, specialmente a quelle più blasonate, di iniziare a fare le seconde squadre.

Rovella? Al Monza ha dimostrato di esserlo, però bisognerà prendere una decisione importante: se lasciarlo lì, oppure riportarlo alla casa madre. Già al Genoa aveva dato dei buoni segnali, quest’anno ha fatto molto bene. Ma la Juve è la Juve, a Torino devi arrivare con una mentalità super e un bagaglio tecnico molto importante. Altrimenti sarebbe un disastro”.

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