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Nella trasmissione radiofonica 1 Football Club, in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Angelo Gregucci. L’allenatore, a lungo collaboratore di Roberto Mancini, ha toccato diversi argomenti. Sull’avversario di stasera della Juventus, la Fiorentina, il tecnico ci ha tenuto a elogiare il lavoro del collega alla guida dei viola, che ha continuato a far giocare bene la squadra anche dopo la cessione di Dusan Vlahovic: “A Italiano va dato grande merito, però non possiamo dimenticare la perdita tecnica di uno dei migliori talenti che ci sono in giro per l’Europa. Vlahovic – prosegue Gregucci – ha portato la Serbia a partecipare al prossimo Mondiale, ha una forte identità e un livello internazionale. La Fiorentina è stata intelligente e ha lavorato abbastanza bene, prendendo una scommessa dal Basilea come Arthur Cabral e un usato sicuro come Krzysztof Piatek. Così ha la possibilità di colmare il vuoto lasciato da Vlahovic“.
Il tecnico poi ha detto la sua sull’Atalanta, squadra che insegue la Juve in classifica, a sole 3 lunghezze di distanza e con una partita da recuperare. Queste le sue parole: “L’Atalanta non è in crisi, ha avuto solo un momento di appannamento dovuto a motivazioni fuori dal calcio giocato. Hanno perso Josip Ilicic, un giocatore di grande qualità, e Duvan Zapata un fattore del campionato italiano, oltre ad altri giocatori importanti. Gasperini ha fatto di necessità virtù. Qualcuno dice addirittura che nessuno voglia questo Scudetto, ma il Napoli mi sembra molto motivato, anche se vedo ancora l’Inter come favorita“.
Non può mancare poi la sua opinione sull’Inter, club dove è stato per diversi anni come assistente di Mancini: “È un momento di appannamento che si portava dietro dall’inizio del campionato. La stagione era iniziata con diversi interrogativi, tra le cessioni di Lukaku e Hakimi, l’addio di Antonio Conte e le questioni societarie di Suning. Oggi hanno qualche problemino nella prima costrizione, ma tra la 10ª e la 25ª ha fatto bene. Nella partita di ieri il Milan è stato bravo a bloccare la loro fonte di gioco con un’ottima pressione e quindi ne è venuto fuori lo 0-0 finale. Sono ancora la squadra da battere“.