Graziani: "Non vedo la Juventus competitiva per lo Scudetto"

Graziani: “Non vedo la Juventus competitiva per lo Scudetto”

Graziani
Francesco Graziani ha parlato delle ambizioni della Juventus per questa stagione: per l'ex calciatore i bianconeri non sarebbero da Scudetto

Intervistato a Elleradio, Francesco Graziani ha parlato delle possibili ambizioni della Juventus in questa stagione. Ecco le sue parole: “La Juventus è la seconda squadra più giovane del nostro campionato dietro al Parma. Ha cominciato un ciclo nuovo, ha avuto una marea di infortuni, anche pesanti. Giocano 4-5 ragazzi della Next Gen come Savona e Mbangula, ragazzi che si stanno dimostrando all’altezza di una big, ma è una squadra ancora priva di esperienza e di carattere. Se guardo la Juventus oggi, non la vedo competitiva per vincere lo Scudetto. Guardando al futuro però, è una squadra di ragazzi bravissimi che in prospettiva possono ancora crescere e diventare competitivi”.

Graziani: “Koopmeiners brutta copia di quello dell’Atalanta”

Teun Koopmeiners, centrocampista della Juventus

Inoltre, sul calciomercato dei bianconeri, l’ex calciatore ha detto: “In sede di mercato qualcosa è stato sbagliato: per esempio, vedendo cosa sta facendo Kean alla Fiorentina, è un peccato mortale averlo dato via, visto che Milik continua ad essere ancora infortunato e non c’è un’alternativa a Vlahovic. Si doveva fare qualcosa in più. Koopmeiners è la brutta copia di quello visto all’Atalanta. Douglas Luiz, quando giocava all’Aston Villa, faceva mille cose a centrocampo, oggi è diventato l’alternativa a Locatelli. Qualcosa è andato storto, sono due giocatori che bisogna assolutamente recuperare. Ha avuto la sfortuna di Milik che doveva rientrare a settembre, siamo a dicembre e purtroppo ancora non è ancora a disposizione. Quando vai a comprare un giocatore dell’Atalanta, e lo o dice la storia, devi stare attento: lì c’è un maestro, un allenatore straordinario che trasforma l’argento in oro. Ma alcuni giocatori, quando vanno via dall’Atalanta, perdono completamente competitività, è una cosa stranissima”.

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