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Il presidente della FIGC Grabriele Gravina ha parlato intervistato dai microfoni de Il Corriere della Sera, ai quali ha parlato della situazione geopolitica attuale e della Superlega, rilanciata ieri da Andrea Agnelli: “Stiamo mostrando una compattezza mai esistita prima. Il calcio è un fenomeno di aggregazione sociale formidabile, basti considerare che abbiamo 211 Federazioni contro i 193 Paesi associati all’Onu. Ci siamo mossi compatti e coerenti, urlando a gran voce il nostro no alla guerra”.
E la posizione della Figc?
“Ci siamo mossi sin dalla scorsa settimana, decidendo di far cominciare le partite dei campionati con cinque minuti di ritardo. Una piccola testimonianza, non l’unica. Adesso stiamo lavorando su altre iniziative: non è solo una guerra contro un popolo perché tutti ne siamo coinvolti. Ceferin si è mosso subito e bene. Abbiamo organizzato tre Comitati esecutivi straordinari, dando risposte veloci e concrete. La Fifa è sembrata più indecisa, perché aspettava un segnale dal Cio”.
La Polonia ha cercato di forzare la mano, anticipando che non avrebbe giocato con la Russia qualsiasi decisione fosse stata presa…
“Tutte le Federazioni hanno condiviso la posizione intransigente dei polacchi. Le parole del mio amico Boniek fanno capire quanto siano ancora dolorose le ferite inferte all’Europa dalla prevaricazione di una Nazione sull’altra. Nel 2022 certe divergenze bisogna risolverle con il dialogo e non con le armi: se non giocare una partita può aiutare, allora sono d’accordo. Ma sono contrario a fughe in avanti, come quella della Polonia. Ceferin non apprezza gli interventi singoli, dobbiamo muoverci uniti e coordinati”.
Tra poco più di tre settimane l’Italia si gioca il Mondiale attraverso due pericolosi spareggi: quanto è preoccupato?
“La posta in palio è altissima e sappiamo che il percorso è ricco di insidie. Purtroppo ci siamo complicati la vita da soli. Però ho fiducia. Non posso pensare che la Nazionale capace di arrivare sul tetto d’Europa abbia smarrito il senso dell’essere squadra. Mancini, con il nostro aiuto, sarà bravo a centrare un’altra impresa. Chiedo alla gente e all’ambiente entusiasmo e positività. Così ci vedremo tutti in Qatar”.
Cosa ne pensa delle rinnovate ambizioni di alcuni club europei, tra cui la Juventus, di far nascere la Superlega?
“La nostra posizione non cambia: è la risposta sbagliata a un problema reale. In questo momento si sente un gran bisogno di unità e non di ulteriori divisioni”.
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