Gravina: "Il gioco del calcio ci chiede una riforma dei campionati" - JuveNews.eu

Gravina: “Il gioco del calcio ci chiede una riforma dei campionati”

Il presidente della FIGC Gravina
Il Presiedente della FIGC ha parlato intervistato circa il nuovo campionato di Serie A e la Nazionale italiana che a novembre non partirà per il Mondiale

Il campionato di Serie A è appena iniziato, con la seconda giornata che verrà completata oggi dalle partite tra la Roma e la Cremonese, e da quella in programma a Marassi tra la Sampdoria e la Juventus. Il presidente della FIGC Gabriele Gravina, ha parlato intervistato dai microfoni di Radio Anch’io Lo Sport, ai quali ha parlato del campionato appena iniziato, e della Nazionale di Roberto Mancini, che non parteciperà al prossimo Mondiale.

“C’era un po’ di scetticismo per l’inizio del campionato, visto il caldo e la scarsa preparazione, ma è stato spazzato via e la Serie A è partita nelle migliori condizioni possibili. Penso si possa ripetere anche nella prossima stagione, in attesa delle proposte, visto che ci sarà poi l’Europeo in Germania. La riforma dei campionati? La mia scelta del proporre l’assemblea è un richiamo al senso di responsabilità. Entro l’11 ottobre verrà convocata e tutte le componenti dovranno prendere coscienza della necessità di cambiamento. Il gioco del calcio ce lo richiede, ora abbiamo recuperato energie e presto procederemo. L’obiettivo è quello di togliere quel blocco sul diritto di veto”.”

Durante il Mondiale con la Nazionale abbiamo il progetto di rivederci tutti insieme, e colgo l’occasione per ringraziare la Lega di A per aver dato l’ok ad avere i giocatori 10-15 giorni prima del Mondiale. Mancini avrà a disposizione i calciatori e faremo due amichevoli, non so contro chi, ma ne parleremo con Mancini. Una potrebbe essere a Tirana contro l’Albania. Potremmo poi andare a fare un mini ritiro in Arabia Saudita. I giovani in Serie A? Le prime giornate non sono state positive, ne abbiamo visti veramente pochi. Poi il 67% dei calciatori sono stranieri e questo non è un buon segno. Ci sono però alcuni club che riescono a valorizzare i nostri talenti e alcuni sono appetibili anche all’estero. Devo dire comunque che alcuni giovani stranieri arrivati in Serie A hanno dimostrato grandi qualità”.

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