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Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha parlato intervistato dai microfoni di Sky Sport, ai quali ha parlato della Nazionale e del campionato europeo al via domani sera: “Percepiamo tantissimo entusiasmo, la gente ha voglia di sognare e avvertire questo senso di speranza. Ha bisogno di qualcuno che indichi un orizzonte verso il quale dobbiamo puntare tutti insieme. Quando gioca una Nazionale in campo ci va un Paese intero, questo i ragazzi allenati da Mancini lo sanno da tempo e continuano a dare questa gioia, questo modo di vivere gli eventi al di là del valore della competizione sportiva. Sono eventi globali, che coinvolgono tutti e mettono tutti nelle condizioni di gioire. Speriamo di farlo il più a lungo possibile”.
“Ascoltare l’inno mi emoziona come per tutti gli italiani che vogliono bene a questo Paese. La tensione sportiva aumenta di ora in ora e cominciamo a renderci conto che il momento del calcio d’inizio sta per arrivare. Abbiamo vissuto un momento di grande depressione e il Paese ha voglia di ripartire. Percepire questa gioia e veder sorridere la gente che ruota intorno a questo mondo mi emoziona. La Nazionale deve continuare a coltivare questo entusiasmo, sapendo che come in tutte le competizioni c’è un solo vincitore. Occorre saper gestire al meglio il nostro percorso, che è fondato su un progetto non molto datato. Dobbiamo continuare a lavorare e sappiamo che abbiamo una squadra competitiva. Dobbiamo competere con realtà più attrezzate di noi, che hanno avviato prima il loro percorso. Però nel calcio tutto è possibile: l’obiettivo è di prendere un volo tutti insieme e andare a Wembley per la finale”.
“Abbiamo preso coscienza di una necessità, non possiamo più rinviare la ricerca di soluzioni a problemi che tutti conosciamo. Non possiamo nascondere la polvere sotto il tappeto e dobbiamo iniziare a lavorare in maniera decisa. Abbiamo davanti a noi un periodo in cui il confronto e l’equilibrio tra ricavi e costi sarà uno dei punti principali della politica federale. Ci sono due asset su cui le società dovrebbero puntare: settori giovanili e infrastrutture”.