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Il Presidente della FIGC Grabiele Gravina ha parlato intervistato dai microfoni de Il Corriere della Sera: “Sono orgoglioso perché questo successo viene da lontano. Quando sono arrivato in Figc, nel 2018, abbiamo rivisitato l’intero Dipartimento, provando a cambiare la mentalità e cercando di organizzare la Nazionale come un club. Dopo la delusione per la mancata qualificazione al Mondiale dovevamo raccontare una nuova storia agli italiani, puntando sui giovani. Ed è una storia bellissima. Mancini è l’interprete perfetto per il nuovo rinascimento azzurro. Il segreto del successo? Lo spirito di gruppo che è diventato evidente in occasione dello sfortunato infortunio di Spinazzola. Dopo che Leonardo si è rotto il tendine d’Achille, nella squadra è maturata la consapevolezza di poter vincere anche per lui. Ogni componente di questo gruppo ci ha insegnato qualcosa. A cominciare da Pellegrini, che ci ha dovuto lasciare alla vigilia dell’esordio per un infortunio. Nessuna individualità è stata anteposta agli interessi del collettivo: questo ha fatto la vera differenza. Il volto sorridente di Insigne è la fotografia della gioia di stare insieme. Ma non dimenticherò neppure la sicurezza con cui Chiellini e Bonucci ci hanno guidato, l’affettuoso Florenzi che appoggia la testa sulla mia spalla e la generosità di Sirigu sempre pronto a supportare i compagni”.
“De Rossi e Vialli sono stati una felice intuizione. A Daniele serviva un’esperienza formativa ai massimi livelli e a noi un campione del mondo che potesse parlare la stessa lingua dei calciatori. Quasi tutti gli azzurri lo conoscevano per averci giocato insieme. Un pezzo di questo Europeo è anche suo. Il secondo, una persona di grande spessore, il profilo migliore per trasmettere coraggio, valori e esperienza ai giocatori. E poi volevo riunire i gemelli del gol. L’abbraccio tra Luca e Roberto, durante l’Europeo, è stato un regalo a tutti per le emozioni che ha generato”.
“EURO 2028 Sarà per noi una grande opportunità. Un evento così grande manca nel nostro paese da tanto tempo. Tuttavia bisogna accelerare sulla questione stadi. Il risultato ottenuto quest’anno a Roma è stato importante, questo dimostra che se lavoriamo da gruppo riusciremo ad ottenere grandi cose”.