Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha rilasciato delle dichiarazioni all’ANSA, parlando nel nuovo accordo sull’apprendistato professionalizzante con la Lega Pro e AIC, intesa nella quale la Federazione ha svolto un ruolo fondamentale per ottenere il risultato finale. Ecco le sue parole: “Sono molto soddisfatto perché mi sono battuto per diversi anni per ottenere questo importante riconoscimento. La firma dell’accordo celebra una conquista storica per l’intero calcio professionistico italiano. L’istituto si applica finalmente anche ai calciatori e l’effetto della norma avrà una ricaduta positiva sia in termini di formazione per gli atleti sia per i Club, che vedranno finalmente riconosciuto in termini economici il loro impegno nella valorizzazione dei giovani”.
Di seguito le parole del presidente della Lega Pro Ghirelli: “E’ dal 2012 che Lega Pro conduce una battaglia che è passata attraverso fasi complesse e Governi diversi ma che oggi con questo accordo giunge al termine. Per il mondo della Lega Pro si tratta di una novità assoluta che porterà benefici rilevanti alle nostre squadre, non solo da un punto di vista della sostenibilità economica ma soprattutto per la formazione dei giovani calciatori che potranno fruire di percorsi di crescita in campo e fuori. L’auspicio ora è l’abbassamento dell’età, ottenerlo segnerebbe un ulteriore passo importante per tutto il movimento”.
Infine le dichiarazioni del presidente dell’AIC Calcagno: “L’apprendistato professionalizzante rappresenta un’opportunità per il nostro sistema perché favorisce l’acquisizione della professionalità sportiva da parte dell’atleta. Abbiamo anche condiviso l’impegno con la Figc e la Lega Pro a riconoscere il valore della formazione curriculare e dei percorsi di ‘doppia carriera’ intrapresi dagli atleti professionisti. Un impegno concreto verso le altre forme di ‘apprendistato’, su cui Aic sta lavorando da molti anni, per consentire al calciatore di costruire le giuste premesse per un futuro lavorativo qualificato, dentro o fuori dal calcio, già durante la carriera agonistica”.