Gravina: "Stiamo lavorando per EURO 2032, siamo ben posizionati"

Gravina: “Stiamo lavorando per EURO 2032, siamo ben posizionati”

Gravina
Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha analizzato la situazione del sistema calcio italiano, parlando anche di EURO 2032.

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha rilasciato delle dichiarazioni a margine dell’evento de Il Foglio a San Siro. Ecco le sue parole sulla candidatura dell’Italia per EURO 2032: “Manca un grande evento, ci stiamo lavorando per EURO 2032 e siamo ben posizionati ma dobbiamo arrivare preparati e credo che abbiamo perso una grande occasione per individuare un segmento del PNRR da destinare a questo settore.”

Sul Decreto Crescita e l’indice di liquidità: “È un problema nelle modalità con cui viene utilizzato. È giusto venga utilizzato nel mondo del calcio in cui però oggi c’è un’applicazione anomala: se su 340 tesserati in Serie A ci sono solo 50 italiani e ci sono solo 143 giocatori selezionabili, c’è un tema che ci dobbiamo porre. Dove è nata la mia resistenza? Di fronte a una prima ipotesi di abolizione, si è parlato poi di un tetto a 1,5/2 mln che ha generato una resistenza a livello parlamentare che potrebbe generare effetti sull’evasione fiscale. Sull’indice di liquidità siamo andati incontro a certe esigenze, abbiamo fatto il massimo ma non può essere lo 0,01, con Casini abbiamo possibilità di dialogo costruttivo di prospettiva. Se rimaniamo ancorati a vincoli, perdiamo di vista i veri obiettivi. Non c’è motivo di discordia, è stato un confronto lungo e approfondito. Abbiamo cercato di focalizzare l’attenzione sulle criticità del mondo del calcio, facendo riflessioni per mettere in sicurezza il siste[fncvideo id= autoplay=true]ma calcio. Oggi l’indice liquidità sembra molto riduttivo rispetto a quanto si richiede in altri settori, ma è una delle modalità attraverso cui abbiamo cercato di guardare alla sostenibilità.”

Sulle riforme: “Poi c’è il tema della formazione tecnica e dell’organizzazione, con l’ipotesi di migliorare i nostri centri federali. Ma per fare questo ci vuole grande collaborazione con la Lega A, non è pensabile che la FIGC abbia la sua accademia se non ha un’intesa con la Lega di riferimento. Il tema fondamentale nei prossimi mesi è avviare un percorso di collaborazione con l’obiettivo del calcio italiano.”

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