Gravina: "Sono preoccupato, così il calcio non si rialza più"

Gravina: “Sono preoccupato, così il calcio non si rialza più”

Gravina
Il presidente della Federcalcio, intervistato da Il Messaggero, ha parlato della crisi economica del calcio italiano e di come risolverla

Questa sera riparte la Champions League, con due squadre italiane impegnate. La Juventus affronterà il Paris Saint-Germain al Parco dei Principi, mentre il Milan sarà ospite del Salisburgo. Ma, a proposito del calcio italiano, è tornato a parlare il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina. Intervistato da Il Messaggero, il numero uno della FIGC ha parlato della crisi economica che attanaglia il movimento nostrano. L’aumento del costo dell’energia, dovuto alle sanzioni alla Russia per la guerra in Ucraina, sta colpendo duramente anche questo settore: “E’ peggio della pandemiadice Gravina, perché allora coi protocolli siamo ripartiti, stavolta questo tsunami ci trova già a terra. Non abbiamo contromisure e ci mancano soldi. Il calcio così non si rialza più“.

Il presidente si è rivolto direttamente al Governo per avere un sostegno: Pretendiamo pari dignità con tutti gli altri settori. Dalla Serie A alle giovanili. In questi giorni ci siamo mossi, sappiamo che alle imprese saranno riconosciute come credito d’imposta una percentuale delle spese energetiche dei prossimi tre mesi, spero ci saremo anche noi nella lista“.

La situazione del calcio italiano è drammatica quanto quella di tante aziende del nostro Paese: Qui si scherza con il fuoco. Tante società, soprattutto quelle dilettantistiche non riusciranno a pagare le bollette dei propri campi visto che sono triplicate. Stiamo scherzando col fuoco e rischia di diventare un dramma sociale. Il sistema non regge i costi triplicati. A Coverciano vi dico solo che sono arrivate bollette elettriche da capogiro, a luglio la cifra era di 79 mila euro e manca ancora il gas. Cosa si fa? Mando a casa tutti quelli che ci lavorano e chiudiamo? Sono preoccupato ma non solo per il calcio ma per tutto il mondo dello sport. Bisogna adottare misure strutturali e non soluzioni tampone, perché queste danno ossigeno lì per lì ma non risolvono il problema”.

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