Nel suo editoriale su L’Arena, Filippo Grassia ha analizzato la situazione in Serie A in ottica scudetto. A girone di andata ancora lontano dalla conclusione, lo scontro sarebbe diventato un duello tra Inter e Juventus. Ecco le sue parole: “C’è il vuoto dietro Inter e Juventus che hanno aumentato il gap rispetto alle altre grandi, o presunte tali, e che si affronteranno a Torino dopo la sosta azzurra. Non sarà una partita decisiva nella corsa tricolore, ma ci va vicino. Il bello è che entrambe le parti riflettono sul competitor la parolina magica. Marotta, l’ad nerazzurro, continua a dire che da scudetto è la sua ex squadra, in contrapposizione al presidente Zhang che parla di seconda stella. Allegri ribatte che l’obbiettivo è rappresentato dal quarto posto, ovvero dalla qualificazione alla Champions League. Schermaglie”.
I meriti di Allegri alla Juve
Il giornalista ha proseguito la sua analisi su Inter e Juventus: “L’Inter è al posto atteso, mentre pochi si aspettavano una Juve così in alto. Addirittura in testa prima che la banda di Simone Inzaghi effettuasse il sorpasso battendo il Frosinone. In una serata impreziosita dal gol pazzesco di Dimarco da oltre 50 metri. (…) Nel calcio che celebra i bomber, i gol pesanti sono arrivati dai difensori o dagli esterni: oltre al “tifoso” Dimarco e al cagliaritano Dossena, i bianconeri Bremer e Rugani. Giusto per ribadire che la forza della Signora, non più Vecchia vista l’apertura ai giovani, è riposta nei difensori che sono i meno battuti con quelli interisti, (sabato hanno subito una rete dopo 6 partite e 657 minuti) e anche quelli che segnano di più. In 5 hanno fatto gol, nessuno meglio in Europa. E comunque la storia della Serie A ci racconta che a vincere solitamente il campionato è la squadra dalla migliore retroguardia. E su questo assioma poggia il pragmatismo di Allegri, tanto criticato quanto vincente (…)”.