Intervenuto a Tmw Radio, l’avvocato Mattia Grassani ha parlato del caso Pogba. Ecco le sue parole sul giocatore della Juventus: “Siamo in una fase embrionale, ogni ora può cambiare gli scenari. Certo è che la presenza nelle urine nel primo campione di tracce di testosterone è qualcosa di allarmante che va immediatamente spiegato. E’ stato sospeso il giocatore cautelarmente, ma è un dato che nel calcio di vertice deve far riflettere. Erano tanti anni che non si avevano top player positivi a queste sostanze. Difficile dire quale sarà la sanzione ma se sarà confermata la positività senza una volontà intenzionale, la sanzione potrebbe essere vicina ai quattro anni.”
La posizione della Juventus
L’avvocato ha poi parlato delle eventuali opzioni nel caso molto probabile che le controanalisi per doping per il calciatore della Juventus fossero confermate. Per Grassani, si aprirebbe uno spettro contenente diverse scelte: “Il quadro è molto preoccupante, serio e grave. Certo è che adesso con la sospensione anche la Juventus potrebbe già oggi sospendere Pogba dall’attività e dalla retribuzione. Potrebbe attendere la conclusione del procedimento, che sarà molto celere. Alla fine potrà decidere se mantenere in piedi il contratto con il francese o risolverlo. Nel caso, a tutela degli azionisti, chiedere un danno, che è tecnico, patrimoniale, d’immagine“. Infine, l’avvocato ha risposto alla domanda sulla possibilità che Udinese e Bologna possano fare qualcosa, considerando che la Juve ha convocato Pogba per queste sfide. Ecco cosa ha risposto: “Nel caso in cui abbia preso parte alla gara non si può impugnare comunque il risultato. Perché un solo giocatore positivo non comporta l’irregolarità, visto che il calcio è uno sport di squadra”.