Sergio Gori, ex calciatore, ha rilasciato delle dichiarazioni a Juventusnews24, parlando dei bianconeri. Ecco le sue parole sul derby d’Italia: “In teoria si perché è una partita che può riaprire il campionato. La Serie A, comunque, è ad un terzo del suo percorso e c’è tempo per recuperare. L’eventuale recupero, però, va fatto sulle delle basi che convincano e in questo caso la Juventus non convince sia nel progetto che nelle prestazioni, per cui credo sia difficile che possa tornare a lottare per il campionato. L’Inter, invece, è in una posizione diversa come struttura, squadra e rosa”.
Sulla Juve: “Sono tre anni che manca il progetto e che il reparto tecnico è in confusione. Da Sarri in poi la Juve non ne ha indovinata più una. Secondo me è dovuto da una “sindrome di onnipotenza” per cui qualsiasi cosa facesse la Juve era quella giusta. Nei 9 anni precedenti aveva ottenuto il massimo con il minimo con un occhio al bilancio e poi è subentrata la “sindrome”. Il calcio, poi, punisce soprattutto le cose fatte “alla carlona”. E infatti ora le cose non vanno”.
Su Allegri: “E’ sempre stato un buon allenatore in un’ottima società e quindi ha vinto quello che ha vinti, ma non può fare miracoli. Ritorniamo al discorso del progetto: è lui che ha chiesto quei giocatori o la società glieli ha comprati senza avere alternative? La Juventus ha uno dei monti ingaggi più alti e non ha vinto. Non manca la mentalità, ma il progetto. Il giudice unico è la vittoria e chi ha sbagliato, per me, deve dare le dimissioni e andare a casa. Non perché sia un cattivo dirigente, ma perché non vince. Nel calcio c’è una legge molto semplice: se non vinci vai a casa”.