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Guarda chi si rivede. Qualche tifoso della Juventus probabilmente l’avrà pensato oggi pomeriggio. Nella sfida delle ore fra Udinese e Sampdoria, si è rivisto Sebastian Giovinco. Il neo attaccante dei blucerchiati è entrato nel secondo tempo al minuto 77, al posto di Stefano Sensi. La Samp ha perso il match per 2-1, con i gol di Deulofeu e Udogie per i friulani e di Caputo per la squadra ospite. Ma di certo Giovinco non scorrerà questa giornata nonostante la sconfitta dei suoi.
L’ultima volta era stata una vita fa: 7 anni, 2603 giorni. La Formica Atomica era arrivata a febbraio in un’operazione lampo fatta dal club genovese dopo il grave infortunio occorso a Manolo Gabbiadini, che ha subito la rottura del legamento crociato, concludendo in anticipo la sua stagione, che era stata anche piuttosto positiva fino a quel momento. Poco dopo il suo arrivo aveva avuto qualche problemino muscolare e il suo esordio era stato rimandato. Ma da oggi sul calendario il 5 marzo sarà una data cerchiata in rosso.
La sua ultima gara in Serie A era stata appunto il 18 gennaio del 2015, quando giocò solo poco più di 6 minuti nella partita tra Juventus e Hellas Verona, che vide i bianconeri vincere per 4-0 con la doppietta di Carlos Tevez e i gol di Paul Pogba e Roberto Pereyra. E proprio il centrocampista argentino oggi è stato suo avversario in campo con la maglia dell’Udinese. Era una grande Juventus quella guidata allora da Max Allegri e quindi lo spazio per Giovinco si faceva via via più stretto. Da lì la decisione di cambiare completamente vita. L’avventura in Canada prima e in Arabia Saudita poi. Tanti soldi in tasca, tanti gol segnati e molti trofei conquistati. Ma la voglia di tornare in Italia era tanta. E ora per quel talentuoso ragazzo torinese, cresciuto con la maglia juventina addosso, è arrivato il momento di riassaggiare il calcio di casa. A 35 anni, ma con la faccia e l’entusiasmo di un ragazzino. E sabato prossimo, a Marassi, la Sampdoria ospiterà la Juventus. Un ritorno al passato per lui, che certamente vivrà una settimana particolare, in attesa di una partita speciale in cui non vorrà mancare.