Gilardino: "Lippi era il numero uno, mi ispiro a lui in panchina"

Gilardino: “Lippi era il numero uno, mi ispiro a lui in panchina”

L'ex attaccante è diventato il nuovo tecnico del Genoa. Intervistato nel canale Twitch di Di Marzio, ha parlato del mestiere e dei Mondiali

Alberto Gilardino è il nuovo allenatore del Genoa. L’ex attaccante della Nazionale, dopo l’esonero di Blessin, è passato dalla panchina della Primavera a quella della prima squadra. Ai microfoni del canale Twitch di Gianluca Di Marzio, ha spiegato così i suoi punti di riferimento: “Ho avuto molti allenatori, da Lippi con la maglia Azzurra fino a Prandelli, passando per Pioli, Mihajlovic, Gasperini e Ancelotti. Tutti mi hanno lasciato qualcosa. Da allenatore ora devo metterci del mio”.

Capitolo Mondiale. Nel 2010 fu un disastro, dopo il trionfo di 4 anni prima: Non ci aspettavamo finisse così, ma purtroppo non siamo riusciti a esprimerci al massimo. Nel 2006 invece siamo stati forti e compatti, ma anche fortunati. Io, Grosso, Materazzi e Iaquinta passavano ore a giocare alla Playstation ma non facevano mai tardi. Il mister lo sapeva, serviva a fare gruppo. Dopo la vittoria del Mondiale è stato un macello. Non avevo mai visto così tante persone. Camicie aperte, ballavamo e cantavamo, tutto bellissimo.
Sul ct campione del mondo:Lippi era il numero uno, riusciva sempre a sdrammatizzare la tensione. Io come lui cerco di avere un rapporto diretto con i calciatori, entusiasmo e gioia”.
Il famoso assist a Del Piero:In quel momento forse non ero io, solitamente avrei calciato in porta. L’ho sentito arrivare da dietro e gli ho dato palla, poi lui ha concluso l’azione”.

I rigori:Fare gol dagli undici metri non è mai facile, al Mondiale e contro un pararigori come Szczesny è ancora più difficile. In una finale o per un rigore decisivo, farei uno scavino”.
Le favorite in Qatar: “La Francia è una squadra forte, pur non potendo contare su giocatori forti come Pogba e Kante. Sono tutti molto preparati e giocando in inverno la condizione fisica è ottimale. Vincitrice? Il Brasile è la squadra più completa. L’Argentina può fare bene ma dipenderà molto da Messi”.
I giocatori al Mondiale che vorrebbe allenare: Szczesny in porta. Theo Hernandez in difesa mi piace molto, ha grande gamba e spinta. In mezzo al campo Pedri, Gavi e Busquets mi piacciono tanto, così come De Paul. Messi e Ronaldo in attacco, ma anche Lewandowski. Dybala, se sta bene, è un giocatore incredibile”.

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