Gianfelice Facchetti su Inter-Juve: "Senza i nostri errori avremmo parlato di altro" - JuveNews.eu

Gianfelice Facchetti su Inter-Juve: “Senza i nostri errori avremmo parlato di altro”

Inter-Juve
Il figlio dell'ex bandiera dell'Inter ha parlato della gara di Coppa Italia

TORINO – Dopo aver battuto l’Inter nella sfida di andata della semifinale di Coppa Italia, la Juventus ora si appresta a ricevere la Roma all’Allianz Stadium, in una sfida delicata e fondamentale per le sorti della lotta scudetto. Ma ci sarà poco tempo per riflettere perche dopo appena tre giorni si scenderà nuovamente in campo per quella che sarà la sfida di ritorno contro i nerazzurri. Ad analizzare quella che è stata la sfida d’andata tra le due eterne rivali, ci ha pensato il figlio della storica bandiera dell’Inter Facchetti, Gianfelice, il quale ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Firenzeviola.it.

“Da tifoso spero che l’Inter continui a fare bene. La partita con la Juve è stata affrontata nel modo giusto, migliorerà secondo me. Senza il pasticcio difensivo e il rigore dubbio, avremmo parlato di altro. Per il resto, non c’è stata discontinuità, Ci sono state prestazioni valide a gennaio, compresa quella di Coppa Italia contro la Fiorentina. Firenze non è mai un campo facile. Non essendoci il pubblico, forse, lo sarà di più. La Fiorentina ha due assenze delicate, Nikola Milenkovic e Gaetano Castrovilli, ma è una squadra che ha ritrovato identità: lo ha dimostrato anche col Torino, gestendo la partita in 9 senza grossi problemi. L’Inter è Lukaku-dipendente? Lo dicono i numeri. L’altra sera la squadra ha giocato, ma se su 49 gol, 20 li segna lui, qualcosa vuol dire. Non è un estero che se questa squadra avesse avuto un filo in più di concretezza, certe gare le avrebbe chiuse. È un anno strano per tutti e anche qui la squadra avrebbe avuto bisogno di qualche altro innesto che non c’è stato a causa della pandemia e del passaggio di proprietà. Sono sicuro che sia qualcosa che Suning non avrebbe mai voluto. La prospettiva non era questa. La pandemia e le decisioni del governo cinese, hanno portato a questo punto. La fortuna nel momento difficile è che gli estimatori non mancano, quindi credo che nel giro di pochi mesi si arriverà una soluzione. Dall’altro si pone una riflessione sul fatto che per una società di calcio essere in balia di fondi speculativi, espone a questi rischi. In questo senso, mi auguro che la possibilità di un azionariato popolare diffuso per supportare che rileverà la maggioranza del club sia l’unica strada da seguire. Garantirebbe sicurezza per il futuro”.

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