Francesco Ghirelli, presidente della Serie C, ha rilasciato un’intervista a Il Corriere dello Sport, parlando della terza serie italiana, torneo al quale parteciperà anche la Juventus U23. Ecco le sue parole: “Seconde squadre? Per noi resta un discorso aperto, anche se negli ultimi anni è stato deviato dalle multiproprietà. Ne ho parlato di recente anche con il presidente della Serie A, Casini. Prendete gli esempi di Morata e Spinazzola: il primo passa da una seconda squadra e arriva subito, l’altro ci mette di più dopo aver girato tra i vari prestiti. È un tema importante”.
Sull’apprendistato: “Siamo a un passaggio epocale. Un calciatore con strumenti culturali cresce anche tecnicamente perché sa come allenarsi, alimentarsi e combattere contro il doping e le scommesse illegali. Abbiamo incontrato il contributo enorme di Gravina e dell’Assocalciatori. Le società assicureranno la formazione professionalizzante, adesso dai 18 anni e, con l’ultimo decreto a partire da gennaio, dai 15 anni. I club taglieranno le spese investendo sui giovani ed eviteremo anche le “rapine” dei talenti dai club che li formano. Nel decreto in discussione si interviene sgravando tutto il carico fiscale fino a 15 mila euro. La riforma Gravina? Il tema è la sostenibilità. Pensiamo all’indice di liquidità: è mai possibile che la Serie C e la Serie B hanno lo 0,7 e la Serie A va in contrasto con la Figc per lo 0,5? Manca una cultura di sistema e questa visione egoistica è pericolosa”.
Sui giovani della Serie C: “Noi in sei stagioni siamo passati dal 41% all’81% di società che ricorrono all’impiego degli Under. La riforma delle riforme è pensare a un progetto condiviso di sviluppo del calcio giovanile. Le risorse dopo la pandemia? Abbiamo calcolato una perdita di 80 milioni, soprattutto a causa della chiusura degli stadi e delle mancate sponsorizzazioni. Ha funzionato il credito d’imposta, ora bisogna rifinanziarlo e renderlo permanente”.