Walter Gargano, ex centrocampista uruguaiano con un passato in Italia con le maglie di Napoli ed Inter, è stato intervistato dai microfoni di Fanpage.it:
“Chi tiferò tra Napoli e Inter? Io preferirò sempre il Napoli. E poi ho due figli napoletani, che ogni stagione hanno la maglia della squadra col numero 23. È quella che continuano a preferire, insieme ovviamente alla 17 dello zio”.
Inevitabili, poi, due parole sulla finale di Supercoppa Italiana persa a Pechino nel 2012 contro la Juventus, che ai supplementari riuscì a prevalera sugli azzurri con un netto 4-2: “Uff, a Pechino è stata una partita incredibile. Non si capiva perché l’arbitro ammonisse ed espellesse in quel modo. Fu un peccato, perché eravamo riusciti a recuperare lo svantaggio. Quella partita resterà per sempre nella storia. Per me ci fu la presenza di una mano nera…”.
A Doha, nel dicembre del 2014, la formazione partenopea riuscì a prendersi una rivincita. Gargano commenta così: “In quell’occasione ci siamo tolti una grossa spina dal fianco. Vincere quella Supercoppa fu importante, soprattutto per me, che ero tornato in azzurro da poco ed ero spesso criticato dai tifosi. Ma alla fine le critiche mi hanno aiutato a fare ancora meglio. Benitez aveva scommesso su di me e mi sentivo motivato a far bene”.
Gargano racconta poi di quando arrivò al Napoli nell’estate del 2007: “La squadra era appena risalita dalla Serie B. Ci toccò vivere un’epoca strepitosa per l’entusiasmo che c’era in città. Rivaleggiare con la Juventus, che battemmo al primo scontro diretto, fu bellissimo. Fu un periodo bellissimo, ancora di più perché lo condivisi con gente stupenda come Marek ed Ezequiel (Hamsik e Lavezzi ndr.)”.
Infine, due parole sul rigore realizzato a Doha contro Gigi Buffon: “Fu il sesto. Un anno e mezzo prima, durante la Confederations in Brasile, Buffon me l’aveva parato! Di solito i rigori li tiravo sempre alla destra del portiere, come accadde in Brasile. Ma in quell’occasione qualcosa mi fece cambiare idea alla fine e tirai alla sua sinistra, spiazzando Buffon, che dopo imprecò dicendo ‘Lo sapevo c***o, lo sapevo’. Fu una decisione di un secondo che si rivelò fondamentale. Sono quei momenti che cambiano il destino”.[fncvideo id=661461 autoplay=true]