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Il mentore e amico dell’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri Giovanni Galeone, ha parlato intervistato dai microfoni de Il Mattino, ai quali ha presentato la sfida tra i bianconeri e i partenopei che andrà in scena sabato al Maradona: “Allegri sa bene di non avere più un attaccante che in 30 partite gli segnava 25 gol. Ma sa pure che deve costruire una nuova Juventus nel prossimo triennio e non poteva certo mettere al centro del progetto Cristiano. E in ogni caso, lui non ha potuto far altro che prendere atto di quello che stava succedendo. Insigne come Ronaldo? In fondo che peso può avere per Luciano il fatto che il suo capitano non ha rinnovato? È una questione tra Insigne e De Laurentiis, sono fatti loro, non avrà mia un peso questa situazione sulle sue scelte”.
“Della vecchia Juventus ad Allegri sono rimasti dei giocatori in confusone e che devono sistemare le loro idee. Lui tornando si è preso una bella rivincita ma parte del suo gruppo vincente, abituatosi ad un certo tipo di lavoro negli ultimi due anni, ora sta facendo i conti con un vecchio dna. Mica è una cosa semplice, mica è una trasfusione immediata. In quella scacchiera che è il campo non è facile tornare subito a fare le cose che si sanno fare meglio. Spalletti, invece, va in continuità con il modello tattico ma anche con i metodi di lavoro di Gattuso. Anche se dal mercato mi aspettavo qualche rinforzo in più per questo Napoli che deve riscattarsi dopo la delusione del mancato arrivo in Champions. Questo è un motivo per cui non tralascerei l’Europa League, cosa che Spalletti sicuramente non farà”.
“Napoli-Juventus sarà troppo condizionata da questi stranieri che arrivano da fuori all’ultimo secondo. Mi immagino un match stanco, poco brillante. Spero di sbagliare. Il risultato? Credo che sarà un pari, altrimenti per la Juventus saranno dolori”.