L’ex allenatore e mentore di Massimiliano Allegri, Giovanni Galeone, ha palato intervistato dai microfoni di Libero, hai quali ha parlato della gestione del tecnico livornese della Juventus, oltre a fare il punto sugli altri due allenatori che sono passati sotto la sua ala: “Gasperini sta facendo ottime cose, Max un po’ ondivaghe, mentre per Giampaolo sono dolorose. Lo frega il suo essere “secchione”, legato agli schemi. Dovrebbe avere più fantasia. Gli altri due sono stati miei giocatori, erano mister in campo, leggevano la partita come pochi. Soprattutto Gasp”.
“Allegri tornando a Torino ha rinunciato a offerte clamorose di Real e PSG. Gli dissi: sbagli, sii più internazionale, assaggia altre realtà. Negli ultimi tempi si era un po’ impigrito, voleva stare vicino agli amici, alla famiglia. Non è mai stato adorato a Torino, nemmeno quando vinceva. Ma se prendi un allenatore per un progetto di 4 anni, gli chiedi di vincere subito lo Scudetto? Alla Juve vie sempre e solo la legge di vincere a tutti i costi”.
“Dici a Max, vieni, impostiamo un programma a lungo termine e poi gli vendi i ventenni De Ligt e Kulusevski e prendi dei trentenni? Non si fa così. Il voto alla dirigenza è basso. Ha fatto scelte incomprensibili. Se la famiglia Agnelli ti richiama dopo averti cacciato, è l’ammissione di aver commesso l’errore. Ha troppi giocatori che suonano spartiti differenti. Non c’è musicalità, quando Cuadrado accelera Rabiot frena. Manca ritmo. Max al Milan proponeva un calcio migliore. Detto questo, deve fare di più”.