Frabotta: "Giocare insieme grandi campioni non è facile. Mio idolo? Grosso" - JuveNews.eu

Frabotta: “Giocare insieme grandi campioni non è facile. Mio idolo? Grosso”

Gianluca Frabotta
Il terzino della Juventus ha parlato

[fncvideo id=659676 autoplay=true] TORINO – Gianluca Frabotta, terzino della Juventus, ha parlato ai microfoni del Corriere dello Sport. Queste le sue parole: “Dai dilettanti alla Juventus? È stato fantastico e pieno di sacrifici. Sono cresciuto nel Savio, società che fa settore giovanile, poi sono andato al Bologna, al Renate, al Pordenone e da lì alla Juventus Under 23. Ora che sono in bianconero capisco che ho ancora tanto da dare. Sarri mi ha dato la possibilità di esordire con la Roma, la squadra della mia città, ed è stato bellissimo. Pirlo ha continuato a credere in me. Ma la mia storia è solo all’inizio. Giocare insieme a grandi campioni non è facile. I ritmi sono alti e ci ho messo un po’ a prendere confidenza con il modo di lavorare. Ho la fortuna di condividere lo spogliatoio con giocatori esperti e vincenti. Mi stanno insegnando tante cose, come il saper reagire alle difficoltà che si presentano”.

Gianluca Frabotta esulta con Dragusin e Bernardeschi

Poi ancora: “Ronaldo? Vederlo tutti i giorni ti aiuta a capire cosa significa avere dedizione dentro e fuori dal campo. Gli chiedo consigli e cerco di rubare con gli occhi qualche segreto. Il mio idolo? Fabio Grosso. Ero piccolo quando abbiamo vinto il Mondiale, me lo ricordo bene. Per ogni terzino sinistro lui è un riferimento assoluto. Nazionale Under 21? La Spagna è una squadra super organizzata e siamo stati bravi a rimanere uniti. Forse potevamo gestire meglio il pallone e cercare qualche soluzione in più dal basso, invece di mandare la palla alta. Sulla mia fascia c’erano giocatori forti come Puado e Mingueza, ma con Ranieri e Pobega ci siamo organizzati bene. Obiettivo vincere Europeo? Sì, il nostro obiettivo è vincere l’Europeo. Ma non dobbiamo commettere l’errore di guardare troppo avanti. Pensiamo alla Slovenia, non possiamo fare errori. Dobbiamo abituarci in fretta al metro di giudizio, è diverso dal solito. Ma non cerchiamo alibi, vogliamo prenderci le nostre responsabilità”.

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