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La FIFA ieri sera ha diffuso i risultati di un report indipendente che riguarda gli abusi subiti dai giocatori sui social network. L’occasione è stata quella della giornata istituita dall’ONU per contrastare il cosiddetto “hate speech“. Il report ha evidenziato l’aumento delle proporzioni del fenomeno all’interno del mondo del calcio e in particolare durante i tornei internazionali, come l’Europeo e la Coppa d’Africa. La FIFA inoltre ha fatto sapere di voler lavorare al fianco di FIFPro, il sindacato dei calciatori professionisti, per preparare un piano per proteggere le squadre partecipanti al Mondiale in Qatar del 2022, sia per i calciatori, che per gli arbitri e i tifosi, dagli abusi sui social media.
Questo il comunicato: “Il report diffuso oggi, per il quale l’intelligenza artificiale è stata impiegata al fine di tracciare oltre 400mila post sui social durante le semifinali e le finali di due competizioni internazionali – Euro 2020 e la Coppa d’Africa 2021 – ha rilevato che più del 50% dei calciatori coinvolti ha subito una qualche forma di discriminazione, soprattutto nell’ambito della loro nazione di nascita. Gli abusi sono perlopiù di natura omofobica (40%) e razzista (38%). La maggior parte degli insulti rimane ancora oggi pubblico all’interno degli account che li hanno diffusi. In risposta a questi comportamenti, FIFA e FIFPro lanceranno un servizio di moderazione durante i tornei, che riguarderà il calcio femminile e quello maschile; esso rintraccerà l'”hate speech” e farà in modo che i post che lo contengono non vengano visti dal destinatario e dai follower dell’account in questione. Per quanto il post continui a essere visibile all’autore, la sua diffusione e la sua portata risulteranno significativamente ridotte. Il report mette in luce inoltre come il 90% degli account censiti dallo studio hanno un’elevata probabilità di attribuzione al loro reale proprietario […] il che significa che l’attività di tali account potrebbe essere segnalata al social network di competenza e potrebbero essere presi dei provvedimenti legislativi al riguardo”.
Le parole de presidente della FIFA Gianni Infantino: “Il nostro compito è proteggere il gioco del calcio e questo parte dalla difesa dei giocatori che ci portano così tanta felicità e gioia per i loro successi sul campo da gioco. Purtroppo, esiste un trend che si sviluppa e riguarda una percentuale di post sui social media che si rivolgono direttamente ai calciatori, agli allenatori, agli arbitri e alle squadre stesse e che non è accettabile, dato che si tratta di forme di discriminazione, e nessuna forma di discriminazione ha cittadinanza nel calcio”.
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