Enrico Fedele, ex dirigente, ha rilasciato delle dichiarazioni a TMW Radio. Ecco le sue parole: “Trattativa più difficile? Quella che portò Thuram e Buffon alla Juventus dal Parma. Sembrava dal primo incontro che fosse difficile, invece poi la situazione si sbloccò. Il rammarico è quello di aver preso un aereo per aver cercato di convincere Rui Costa, ma ci fu poi l’intervento del Milan che lo portò in rossonero.
Un po’ dopo a Nola, la mia città Natale. Perché questa scelta? Finii di giocare nel Benevento e già ero un capopopolo. Allora ho smesso per un’ernia del disco a 27 anni, ma l’allora presidente mi chiese se volevo cominciare a fare questo mestiere. Feci per questo un apprendistato a Nola, e da allora non mi sono più fermato. Tornai nel Benevento e da lì sono diventato un vero direttore sportivo.
Ho fatto esordire in porta il papà dell’ex Milan Abate. Poi sono andato a Reggio Calabria, Salerno, nel 1982 poi capii che il calcio stava andando verso lo svincolo dei calciatori e pensai che prima o poi sarebbe arrivata una cosa del genere in Italia. Poi arrivò la legge Bosman che ha cambiato tutto. E io Bonetto, Pasqualin, Caliendo, abbiamo creato l’associazione dei procuratori, non molto ben vista ma capirono tutti che eravamo gente di calcio, che sapeva come muoversi in questo mondo”.
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