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di Fabio Marzano
A poco piu di una settimana dallo storico trionfo degli Azzurri a Wembley, il clima di entusiasmo e di gioia che si respira in tutte le città e i vicoli di Italia sembra essere incontenibile. La ‘banda del Mancio’ infatti, è entrata di diritto nella storia del calcio italiano e internazionale, riportando a casa un trofeo che mancava dal lontano 58. A raccontarci nel dettaglio l’impresa dei Campioni d’Europa è stata la voce narrante di tutto il percorso svolto degli Azzurri, quello che forse piu di chiunque altro ci ha trasmesso emozioni nitide anche solo ascoltandolo. Stiamo parlando del grandissimo radiocronista Rai Francesco Repice che, ha cortesemente rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva alla nostra redazione.
Che sensazioni hai provato nel commentare una partita del genere?
“Tanta paura, da tifoso tanta paura. Io alla vigilia di questo tipo di partite sono per lo 0-0, impraticabilità di campo e ce ne torniamo a casa. Soffro troppo, la prima sensazione che ti posso dare è stata una paura terribile. Quello che ho provato dopo non si può spiegare. Se mi dici una notte con la Bellucci o quello che ho provato quando abbiamo vinto, ti dico l’Europeo”.
Tra le tante partite che hai vissuto, c’è qualcuna che ti ha regalato emozioni maggiori?
“Ci sono state partite che per questioni di tifo mi hanno coinvolto. Una che invece non mi ha coinvolto sotto questo punto di vista ma che mi ha regalato tantissimo emotivamente, è stata quella del 2011 tra il Barcellona e lo United in finale di Champions a Londra. Mi ha emozionato per la qualità tecnica di quello che si è visto in campo e soprattutto pe rl vicenda legata ad Abidal. Devo dire che io non sono un ‘Guardiolista’, ma quello che è riuscito a fare in quella situazione è stato impareggiabile sotto ogni punto di vista”.
Tre anni fa avresti mai pensato che saremmo arrivati a questo punto?
“Io penso sempre al peggio, sono tifoso. Penso sempre al peggio, non penso mai che si possa arrivare a vincere perche sono pessimista di natura. Assolutamente no, non me lo aspettavo e sinceramente non ho mai pensato che potessimo vincerlo. Mi sono un po gonfiato solo dopo aver sentito le dichiarazioni di Jorginho al termine della partita con la Spagna, quando alla domanda di un giornalista che gli chiese se si aspettavano di arrivare fino a lui, lui ha replicato: “Allora cosa siamo venuti a fare”. Quella risposta li ti fa pensare a qualcosa…”.
La rivelazione di questo Europeo?
“Spinazzola ha fatto un Europeo pazzesco. A me ha fatto un’impressione clamorosa”.
Si augura di ritrovare Chiellini nel Mondiale in Qatar?
“Io uno come Chiellini lo voglio sempre al centro della difesa. Non ho simpatie juventine però di che parliamo dai. Se mi dite che Mcguire e Stones costano 160 milioni di sterline in 2, per Bonucci e Chiellini ci vorrebbe il Canada. Chiellini lo voglio avere sempre. Nella scena di Wembley con Jordi Alba capisci veramente chi è Giorgio, li si è preso Wembley. Come in Romanzo Criminale nella scena in cui il Libano dice: “Prendemose Roma”, Chiellini ha fatto lo stesso, si è preso Wembley. Ha una personalità prorompente, non è che lo sta dicendo ad uno qualsiasi, non è un ragazzino Jordi Alba e lo ha trattato come se niente fosse”.
Nella partita contro la Spagna hai avuto la sensazione che potessimo perderla ad un certo punto?
“Si, certo. Quella è una squadra forte, non l’Inghilterra. Ha calciatori di livello superiore, solo la Francia è su quel livello li. Neanche il Belgio e la Germania riuscivano a reggere il confronto con gli spagnoli, soprattutto se hai in squadra uno come Dani Olmo”.
Avete avuto problemi con i tifosi inglesi?
“Io personalmente no. Ho visto quello che hanno fatto, ognuno vende il proprio prodotto e io ne sotto il punto di vista fisico ne sotto quello mentale, mi genufletto davanti alla Premier League. In nessun modo”.
Parlando del mercato della Juve, pensi che Pjanic e Locatelli potrebbero coesistere insieme?
“I giocatori forti convivono. Poi li c’è un allenatore che io stimo alla follia e sa come metterli in campo. La Juventus non ha bisogno di rinforzi, se rimane cosi com’è lotta per vincere il campionato con quell’allenatore in panchina. La Champions è piu complicata perche ci sono squadre che possono comprare chi vogliono ed è difficile stargli dietro”.
Ringraziamo gentilmente Francesco Repice per la disponibilità.
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