Le motivazioni della sentenza riguardante la Juventus, il funzionamento della Giustizia Sportiva in Italia e, infine, il futuro del club bianconero, diviso tra un’area sport necessariamente da rifondare e una campagna acquisti puramente ipotetica. In merito a ciò, la nostra redazione ha intervistato in esclusiva Maurizio Paniz, avvocato esperto di diritto sportivo, ex deputato e Presidente dello Juventus Club Parlamento.
Subito, a bruciapelo: giudica l’attuale campionato falsato?
“Certo, si tratta di un campionato falsato dalla giustizia sportiva, questo mi sembra fuori da ogni discussione. Ma non lo dicono soltanto gli juventini. Lo sostengono anche gli avversari! Mourinho è per caso storicamente amico della Juve? Non mi sembra. Episodi proprio alla luce del sole, come una sentenza ufficiale emanata a 10’ prima della partita contro l’Empoli, ti fanno riflettere sul fatto che la giustizia sportiva in Italia vada radicalmente cambiata”.
Come commenta invece le motivazioni correlate alla sentenza in questione?
“È stato bravissimo il presidente Ferrero a chiudere la partita con una sanzione economica, per giunta inferiore al milione di euro. È frutto di un grande lavoro di mediazione dietro le quinte”.
E la “scomposizione” dei punti di penalizzazione tra Agnelli, Arrivabene ecc?
“Non la reputo rilevante. Ripeto: il vincitore della partita è il presidente Ferrero, che mi auguro rimanga alla guida del club”.
L’incognita è legata all’Area Sport. Quale figura le sembra maggiormente congeniale?
“Manna non è ancora pronto, dal mio punto di vista. Un giorno lo sarà, ma adesso mi sembra prematuro. Cherubini è stato inibito, sennò – a mio parere – sarebbe stato l’ideale”.
Meglio di Giuntoli?
“Giuntoli, per certi aspetti, rappresenta un’incognita. È sicuramente un direttore sportivo molto abile e potrebbe fare un ottimo lavoro. Tuttavia il quesito rimane significativo. Ha fatto bene al Napoli, però un conto è l’ambiente partenopeo, un conto è il peso che deriva dalle aspettative di essere il ds della Juventus, club unico al mondo. Sono due realtà completamente diverse. La maglia della Juve è imponente anche a livello dirigenziale, non solo per i calciatori”.
Che tipo di mercato prospetta?
“Leggo di chissà quali rifondazioni da fare, ma secondo me la base di partenza è ottima. Io punterei, dritto per dritto, sui nostri giovani: Fagioli, Moretti, Iling, Soule e Rovella, di rientro dal Monza. In più, spero possa emergere qualche altro potuto dalla nostra seconda squadra, fiore all’occhiello visti i risultati ottenuti”.
Con Allegri in panchina?
“Sì, con Allegri in panchina. Se non ci avessero tolto i punti, saremmo a quota 69. Anzi: 71. Perché aggiungiamoci anche quelli misteriosamente spariti all’andata con la Salernitana. Allegri ha dovuto fare molto di più rispetto al semplice allenatore. Altri avrebbero fatto meglio? Ha ragione nel rimarcarlo”.
Le critiche intorno a lui riguardano tuttavia la proposta di gioco, estremamente attendista e difensiva…
“Sì, ma che cosa poteva fare di più? Non ha mai avuto Pogba, ha avuto il vero Di Maria soltanto per un mese, non c’è mai stato Bonucci, Chiesa non si è ancora ripreso tutt’ora, così come Vlahovic… Nonostante tutto, la stagione di Allegri è stata ottima. Bisogna ripartire da lui”.
Quando gli imperi finiscono, ci si interroga sulle cause. Quali sono stati gli errori più significativi di Andrea Agnelli nella gestione della fine del ciclo vincente bianconero?
“Parlare di errori di gestione in riferimento a un presidente che ha preso una Juve al settimo posto e l’ha portata a vincere trofei per nove anni di fila mi sembra assurdo. Forse, se proprio vogliamo ricercarne uno, potremmo pensare all’allontanamento di Marotta in favore della promozione di Paratici, nettamente inferiore a livello di spessore dirigenziale. Alla Juve manca, ancora attualmente, una figura come l’attuale Ad dell’Inter. Anche privarsi di Lombardo e Mazzia non è stato, probabilmente, proprio l’ideale…”.
Entro quanto tempo la Juve potrà tornare a alzare un trofeo?
“Se non ci penalizzano di nuovo, già il prossimo anno. A parte che potevamo già lottare in questa stagione. Ripeto: nonostante tutto, siamo secondi aritmeticamente. I meriti del Napoli? Certo, però gli è davvero girato tutto bene, vedremo se sapranno ripetersi: non hanno mica subito infortuni seri o recuperi post infiniti come è accaduto a noi! In casa Juve conta solo vincere. E sono convinto accadrà già la prossima stagione”.