ESCLUSIVA, Manfredonia: "Juve meglio al momento con Locatelli"

ESCLUSIVA, Manfredonia: “Juve meglio al momento con Locatelli”

Lionello Manfredonia si è espresso sull'ultimo match della Juventus e sul momento di alcuni suoi singoli a partire dalla regia di Locatelli

di Flavio Zane

Buona la prima. La Juventus di ritorno in Champions League dopo un anno di squalifica dalle coppe europee, inizia con un bel successo casalingo per 3-1 ai danni del Psv Einhoven. Per analizzare la prestazione dei bianconeri, la redazione di Juventus.eu ha contattato in esclusiva Lionello Manfredonia, ex calciatore, tra le altre ,della Juventus dal 1985 al 1987, oltre che manager e dirigente sportivo. Di seguito l’intervista integrale sul match disputato dai bianconeri.

Il gol di Yildiz ha ingranato la Juventus, la quale ha poi superato il Psv Einhoven per 3-1: qual è la sua opinione sulla prestazione dei bianconeri all’esordio in questa Champions League? E’ la partita che si aspettava?

“E’ stata bloccata dalla prodezza di un singolo. Fino a quel momento sembrava una partita giocata bene da ambedue le squadre. Yildiz ha sbloccato la partita e poi la partita è stata tutta in discesa. In fase difensiva la squadra olandese non mi è sembrata all’altezza della Champions, però rispetto alle ultime due prestazioni della Juve con due pareggi ho visto dei miglioramenti. Contro la Roma e l’Empoli mi era sembrata un po’ in difficoltà, invece quando la squadra va in vantaggio il gioco diventa più fluido”.

La rete di Yildiz pare quella di un calciatore predestinato pronto a scrivere una nuova pagina della storia della Juve: gol a parte, lei è più per il partito della cautela sul ragazzo o pensa possa rivelarsi un crack? I paragoni con Del Piero sono di troppo?

“E’ un talento e lo ha confermato in precedenza. Ieri si è presentato in un palcoscenico importante come la Champions sarà radioso. Lo vedevo giocare in Serie C con la Next Generation, in un campionato difficilissimo nel quale aveva poche possibilità di avere questi spunti perché ci sono pochi spazi ed è tutta una guerra. E’ complicato per i ragazzi emergere in quella categoria. Mentre ho visto che salendo di categoria gli spazi si allargano e lui con le caratteristiche che ha può saltare l’uomo, puntare la porta ed è molto bravo dal punto di vista balistico a fare questi tiri a giro. Del Piero è un campionissimo che si è confermato dieci anni di fila. Questo è il primo anno di Yildiz quindi aspettiamo un po’. Comunque, ha delle grandi possibilità, avendo delle caratteristiche da fantasista ed è creativo. Ha un grande talento”.

Mckennie ha ripagato la scelta di Thiago Motta con una prestazione positiva con gol: l’ha sorpreso la scelta dell’allenatore? Perchè lui e non Douglas Luiz?

“Sono giocatori completamente diversi. Al centrocampo della Juve basta un regista che potrebbe essere Locatelli o Douglas Luiz, con intorno giocatori con caratteristiche diverse. La Juve ce le ha e credo che Douglas Luiz sia un doppione di Locatelli. In questo momento quest’ultimo sta giocando molto bene e per questo gioca lui. Non penso possano giocare insieme”.

Nel match di ieri, Vlahovic si è messo in mostra nei servizi per i compagni, ma meno in fase realizzativa: cosa manca al serbo per il definitivo salto di qualità?

“Deve migliorare sotto il punto di vista tecnico perché sotto questo aspetto a volte fa fatica nello scambio con il compagno o nello stop del pallone. Se lo fa può diventare un grande attaccante”.

Archiviata la Champions, ora tocca alla sfida d’alta quota contro il Napoli: qual è il suo pronostico sul match?

“Sarà una partita molto aperta. Il Napoli è in grande condizione e sarà una prova importante per la Juventus. Lo sarà per l’inserimento dei nuovi, Koopmeiners e Nico Gonzalez, che sono sicuramente due grandi campioni che si stanno inserendo. Dall’altra parte c’è un Napoli con giocatori importanti e un grande allenatore e quindi sarà un bel match. Il pronostico è aperto, possono vincere entrambe”.

Un pensiero sulla perdita di Totò Schillaci?

“Il mio ricordo è quello dei Mondiali del ’90. Io avevo avuto l’incidente da poco, nel 1989, e con Biscardi facevamo il processo ai Mondiali e quindi l’ho visto tutto dal punto di vista giornalistico. Totò è stato l’artefice fondamentale dei risultati importanti che ha fatto l’Italia, facendo sognare tutti. E’ stato un grande campione. Purtroppo la vita è così e contro alcuni mali non si può fare nulla. E’ riuscito a trasmetterci delle emozioni importanti in quel periodo”

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