Federico Chiesa è sempre più al centro del progetto Juventus. Oltre all’asticella stagionale dei 16 gol complessivi che gli ha imposto Massimiliano Allegri, spicca all’occhio il suo notevole spirito di abnegazione (il manifesto universale è rappresentato dalla corsa, con successiva resistenza alla carica fisica avversaria, con culmine ultimo la rete all’Empoli).
In merito a ciò, abbiamo intervistato telefonicamente in esclusiva Alessandro Francini, primo allenatore e mentore assoluto del talento bianconero.
Come hai visto il “tuo” Chiesa contro l’Empoli?
“Finalmente ho rivisto il mio Federico. Sprintoso, carico, voglioso di dimostrare, di lottare su ogni pallone, con la fame e il coltello tra i denti. Quando sta così fisicamente, è giornata nera per l’avversario”.
Allegri ha dichiarato che, a suo avviso, è una punta…
“Sono d’accordo con Allegri. Chiesa deve giocare più vicino alla porta, segnare, far salire la squadra in termini di superiorità numerica. Questo è finalmente lui nella sua essenza”.
Si è sbloccato in virtù del fatto che viene schierato in coppia con l’amico Vlahovic?
“Sicuramente incide, ma tatticamente. Nella nuova posizione di seconda punta che si è ricavato, ora è più libero di prima. Non è limitato dalla linea di gesso laterale, ma può anche venire a giocare e accelerare all’interno, con Vlahovic che gli lascia spazio. Mi sembra ritrovato al 100% e farà una grandissima stagione. Vedrete”.
A tuo avviso può puntare alla vittoria del Pallone D’Oro?
“Può trascinare la Juve a vincere lo scudetto. Il Pallone D’Oro, in questa stagione, la vedo difficile, però…”.
Però?
“Però, quando la Juve farà le coppe europee, perché non pensarci? Federico, per talento e costanza, può ambire a quel premio. E fidatevi che, se se lo pone come obiettivo personale, lo raggiunge”.
