ESCLUSIVA JUVE / Campi: "Scommesse e mercato, vi dico tutto"

ESCLUSIVA JUVE / Campi: “Scommesse e mercato, vi dico tutto”

Massimiliano Allegri
Juvenews.eu ha intervistato in esclusiva Graziano Campi per fare il punto della situazione in casa Juventus

Il mercato di gennaio della Juventus, l’affaire “Scommessopoli” e l’attualità in chiave bianconera. In merito a ciò, abbiamo intervistato telefonicamente in esclusiva Graziano Campi, giornalista e saggista.

Che tipo di mercato ti aspetti da parte della Juventus nel mese di gennaio?

“Secondo me sarà una Juventus operativa sul mercato a gennaio. Per me verranno prese soprattuto in considerazione le situazioni legate ai parametri zero, come è accaduto per Zakaria che, nel gennaio del 2022, si sapeva che non avrebbe rinnovato con il suo club. Ma attenzione a un fattore…”.

Ovvero?

“Giuntoli lo ha lasciato implicitamente intendere. La Juve opererà sul mercato, tenendo in grande considerazione la situazione legata al bilancio, malgrado l’aumento di capitale. Per cui non ci si aspetti, a gennaio, un mercato con colpi da 40-50 milioni a giocatore”.

Lungo quali direttrici si muoverà la Juventus sul mercato?

“Credo che l’obiettivo prioritario sia un centrocampista e che Giuntoli stia già lavorando a più situazioni sostenibili economicamente. In più consideriamo un fattore decisivo anche su questo fronte…”.

Gli obiettivi stagionali?

“Esatto. Credo che Giuntoli stia anche esaminando l’andamento della Juventus in campionato. Se, a gennaio, i bianconeri di Allegri saranno nella posizione di potersela giocare per lo scudetto, è probabile che venga compiuto uno sforzo più significativo. Poi, come detto prima, si cercheranno di cogliere tutte le opportunità possibili. Per esempio – qualora non fosse possibile convincere un centrocampista a venire a Torino a gennaio – Giuntoli potrebbe ripiegare su un terzino, magari destro, e utilizzare in pianta stabile McKennie mezz’ala. Sono tanti i nodi da sciogliere per potersi sbilanciare. Il principio guida sarà la classifica: più sei davanti per giocartela per. Il titolo, più sarà facile acquistare calciatori a gennaio. Le motivazioni sarebbero infatti maggiori”.

E l’attuale Juve ti dà l’impressione di poter lottare per il titolo?

“Ci sono molte incognite. L’organico non è poi così lungo. Ci sono diversi calciatori infortunati e due (Fagioli e Pogba ndr) che, molto probabilmente, non saranno utilizzabili. Pertanto i bianconeri perderebbero quel vantaggio legato alla possibilità di non avere le coppe e di disputare soltanto una partita a settimana. Inoltre penso che molto dipenda dagli stimoli che vengono improntati: più eccedi in modestia, più i calciatori tendono ad assestarsi in una condizione di “comfort-zone” e a pensare alla propria carriera individuale. Tanto per citare un esempio pratico, è preoccupante quello che abbiamo visto a Bergamo contro l’Atalanta: psicologicamente non puoi schierare una squadra in campo con il chiaro e evidente obiettivo di giocare per il pareggio. Devi sempre dare il massimo, a costo di perdere. Altrimenti non terrai mai l’asticella alta. Su questo fronte, dovrà essere molto abile Allegri”.

Il tuo giudizio rispetto allo scandalo “Scommessopoli”?

“Il “caso Signori” non ci abbia insegnato niente. Troppi nomi, troppa smania, troppa voglia di apparire. C’è molta e troppa confusione. Per esempio, potrebbero esserci calciatori e personalità presenti in queste ormai “famose” chat, ma che potrebbero non averci nulla a che fare. Però vengono lo stesso tirati dentro il “trita-carne” mediatico. Non va bene. Si verifichi il tutto con la più ampia accuratezza possibile”.

Qualora fosse verificato a pieno titolo giuridico che calciatori non affetti da disturbi ludopatici, cosa auspichi possa accadere?

“Ormai la cadenza di casi simili è troppo periodica: se ci facciamo caso, trascorrono di norma cinque-sei anni. In caso venisse accertata la colpevolezza di alcuni calciatori, non affetti da alcun disturbo sanitario e ludopatico, il provvedimento più giusto sarebbe interrompere definitivamente la loro carriera sportiva. Nell’esercizio della propria professione, non sono accettabili determinate leggerezze”.

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