ESCLUSIVA, Bezzi: "Thiago Motta non è pronto per la Juventus"

ESCLUSIVA, Bezzi: “Thiago Motta non è pronto per la Juventus”

Gianni Bezzi ha parlato dei temi più caldi del momento della Juve, tra cui sull'impatto dell'allenatore Thiago Motta nella realtà bianconera

di Flavio Zane

Nella quindicesima giornata di Serie A, la Juventus ospiterà all’Allianz Stadium il Bologna di Vincenzo Italiano. Una sfida ostica contro il recente e felice passato di Thiago Motta. Nella precedente annata, il tecnico brasiliano ha chiuso il campionato con uno storico 5° posto, risultato valso il ritorno in Champions League. Nelle mani del suo successore, giunto dalla Fiorentina, dopo un iniziale periodo di ambientamento, il Bologna pare aver svoltato.

In casa della Juve, si presenterà reduce da quattro vittorie conquistate negli ultimi cinque turni. Un ruolino di marcia identico a quello della passata stagione. Dal canto suo, i bianconeri, sono in piena emergenza infortuni. Imbattuti in campionato, mancano all’appuntamento con la vittoria da tre gare ufficiali tra Milan, Aston Villa e Lecce. Di questo e degli altri spunti della partita, ne abbiamo parlato con Gianni Bezzi, contattato dalla redazione di Juvenews.eu. Di seguito l’intervista integrale al noto giornalista di Rai Sport.

I risultati recenti del Bologna fino a questo punto della stagione, alimenterebbero ulteriormente le prime perplessità emerse sul tecnico Thiago Motta. Si può dire che è per lui il primo momento veramente difficile dal suo approdo in bianconero o la fiducia nell’ambiente permane invariata?

“Non è un momento particolarmente difficile. Prima di tutto va considerato che la Juventus è in piena emergenza. Ci sono troppi giocatori infortunati seri tra gli altri, che sono fuori dalla lista. A cominciare da Bremer. A inizio stagione, con lui, la Juve è stata un altra squadra: estremamente solida e che non incassava mai gol. Poi ci sono MilikDouglas Luiz, che ha un problema diverso; Vlahovic, il quale rientra ma non è stato bene neanche lui. Senza dimenticare Nico Gonzalez, un giocatore sul quale si puntava e che, invece, ha un ritardo importante. Ma anche Savona, Adzic, che dovrebbe rientrare, e Mckennie. Quest’ultimo è stato un giocatore che inizio stagione sembrava che la Juve volesse lasciare andare, ma poi menomale che l’ha recuperato.

Weston Mckennie, Juventus
Weston Mckennie, centrocampista della Juventus

Questa situazione di emergenza non permette di parlare di crisi per Thiago Motta. E’ anche vero che lui è arrivato alla Juventus dando delle prospettive importanti alla piazza, ma anche agli opinionisti e ai giornalisti. Questo perché è stato il dopo Allegri; un volta pagina importante. Io ho sempre detto che fosse presto per pensare che con Allegri la Juventus fosse una squadra ormai vecchia da buttare. Oltretutto, lo scorso anno quest’ultimo è stato maltrattato. E’ uscito dalla scena dopo aver vinto una Coppa Italia. Ma anche dopo aver portato la Juve al Mondiale per Club, nel quale i bianconeri sono attesi da 3-4 avversari molto difficili. Poi, l’ha portata anche in Champions League. Senza dimenticare che è un allenatore che ha vinto tanto.

Il problema è che con Thiago Motta si è montato quasi un caso. Io mi ricordo le prime partite di questa stagione quando giocava la Juventus. Io ho discusso anche con dei miei colleghi perché tutti erano affascinati da quello che vedevano in campo, mentre io faticavo a vedere questo allenatore. Scherzando, ho detto che lui non ha la bacchetta magica: Thiago Motta non è Thiago Motter. Lui ha bisogno ovviamente di tempo per mettere in campo le sue idee. Certo è che c’è un dato inequivocabile: lui è l’unico allenatore che non ha mai perso. La sua difesa è la più importante della Serie A. Lui è un allenatore difensivista, ma era stato dipinto come colui che avrebbe potuto portare quello che ha fatto a Bologna”.

Risultati e prestazioni avrebbero condotto molto addetti ai lavori a un confronto con il precedente tecnico della Juve, Massimiliano Allegri: qual è il suo pensiero sull’argomento? Ci sarebbero molte similitudini nel tipo di approccio e filosofie di gioco?

“Sono cambiati anche certi interpreti. La Juventus di Allegri ha anche schierato una delle difese più forti del calcio italiano e della Nazionale: Buffon, Chiellini, Bonucci e Barzagli. Poi le cose cambiano nel tempo. La critica ad Allegri era quella che non riusciva a far divertire gli addetti ai lavori e neanche il pubblico. La Juventus di Allegri, l’anno scorso, a questo punto della stagione, aveva più punti. Secondo me, aveva anche una capacità maggiore di andare in gol. Questa Juventus, invece, fatica tanto.

Massimiliano Allegri conferenza
Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus dal 2014 al 2019 e dal 2021 fino alla scorsa stagione

Thiago Motta deve trovare una soluzione con Vlahovic, il quale è un attaccante che alla Juventus dovrebbe andare in doppia cifra. Lo stesso giocatore ha mandato dei messaggi dal ritiro della Nazionale serba dicendo che lui sente la mancanza di essere affiancato. Magari da una seconda punta. In attesa che si rimetta anche Milik, la Juventus avrebbe forse dovuto investire sul mercato su un attaccante, nonostante abbia investito tanto.

Perché poi uno si pone anche delle domande sulla spesa di 110 milioni per Douglas Luiz e Koopmeiners. Quest’ultimo a Bergamo con l’Atalanta di Gasperini era un altro giocatore. Oggi sembra l’ombra del giocatore che conoscevamo. Per dire, il Napoli ha speso 30 milioni per McTominay. O è la capacità di Conte, o è la scarsa abilità di Thiago Motta, io non lo so, però c’è un problema…

Forse c’è una somiglianza con la precedente Juve. Anche quella di Allegri si copriva abbastanza, ma forse c’era un diverso modo di gestire il rapporto tra centrocampo e difesa. Quello di Motta mi sembra anche meglio organizzato. Però poi manca quella capacità di andare dentro, avendo perso anche uno come Chiesa che la sua parte nel tempo l’ha fatta”.

Contro il Bologna la Juventus dovrebbe recuperare Vlahovic ma lo stato di emergenza della rosa permanente lascerebbe qualche dubbio sulla costruzione della stessa rosa. A posteriori, qual è il suo giudizio sul lavoro di Cristiano Giuntoli?

“Non mi è piaciuto come ha concluso la scorsa stagione. Non voglio entrare troppo nel merito dei rapporti tra Giuntoli e Allegri, però quando quest’ultimo diede fuori di testa nel post finale di Coppa Italia, già sapeva quale sarebbe stato il suo brutto modo di uscire dalla Juventus. Uno come Allegri non lo meritava. Giuntoli, come qualcuno ha pure scritto, quando parla in televisione regala grandi sorrisi, ma secondo me ha poco per cui sorridere. Prima di farlo dovrebbe vedere questo suo progetto crescere. Non posso pensare che dopo tutti questi milioni spesi, ogni tanto la differenza in partita la sta facendo Conceicao, un ragazzino preso in prestito. Solo lui ogni tanto riesce da solo a creare delle situazioni che possono far cambiare il volto della partita. Questo non va bene.

Giuntoli è sicuramente un bravissimo dirigente e lo ha dimostrato anche a Napoli. Però, come ho detto in tante altre trasmissioni, per essere il dirigente o allenare la Juventus bisogna essere a un livello davvero molto alto. Non dimentichiamoci Marotta, che magari dalle parti di Torino non lo vogliono più sentire nemmeno nominare. Marotta è stato molto bravo e molto abile. Così come non dimentichiamo quello che ha sopportato Allegri nei due anni della catastrofe societaria. Lui si è preso sulle spalle la Juventus. Dirigere la Juventus o esserne l’allenatore è una cosa molto difficile. La Juventus non è come le altre squadre. In Italia, ai livelli della Juventus, metto solo il Milan, perché a livello internazionale ha un palmares più importante, e anche l’Inter.

Thiago Motta, Juventus
Thiago Motta, allenatore della Juventus

Secondo me, Thiago Motta non è pronto. Lui non poteva pensare di uscire dalla panchina del Bologna, dove tra l’altro aveva dei fior fiore di giocatori, come Zirkzee e Calafiori, per andare alla Juventus. Mi dispiace dirlo perché Motta mi è anche simpatico. L’altro giorno, nella domenica dopo il pareggio con il Lecce, dove tutti abbiamo avuto una paura terribile per Bove, ha detto delle parole meravigliose che mi hanno fatto commuovere. E’ una bravissima persona e mi piace molto. Però gli voglio anche dire che nel calcio a volte bisogna dare tempo ai propri step e i propri passi.

Secondo me, l’anno scorso è andato via da Bologna e non è stato rispettoso nei confronti della piazza e della sua gente. La stessa che non faceva la Champions League da sessant’anni. Non lo è stato perché su quella panchina sedeva Sinisa Mihajlovic. Sappiamo quanto quell’uomo ha sofferto sulla panchina del Bologna. Secondo me, questo regalo lo doveva fare alla gente di Bologna. Perché è giovane, è bravo ed è un allenatore di prospettiva, ma anche lui secondo me ha bisogno di crescere. Se io oggi devo vedere il Napoli e la Juventus, in questo momento, al di là dei punti in classifica, dico sempre Napoli. Perché il Napoli  ha un allenatore consumato come Conte“.

Come si può spiegare il grande numero di infortuni alla Juventus? Che responsabilità si possono attribuire a Thiago Motta a livello di scelte e preparazione?

“Questo rappresenta sicuramente un tema importante che riguarda la Juventus e che in passato ha riguardato, nel nostro campionato, altre squadre. Ho contato precedentemente sul numero dei giocatori nel quale non può disporre Thiago Motta: si potrebbe dire che la formazione la fa il medico (ride ndr). Questo è un problema serio. Punto A, bisognerebbe capire tutti questi traumi da cosa possano dipendere.

Punto B, bisognerebbe capire perché determinati giocatori su cui si è puntato non riescano a rendere come dovrebbero. Ci sono molti punti interrogativi, anche non solo riguardo agli infortunati. Un esempio è Danilo, a un certo punto scomparso dalle scene quando Thiago Motta ha cominciato a metterlo in panchina per far giocare dei giovani. In questo caso, magari anche per mandare dei segnali e far crescere quei giocatori che inizialmente non si pensava potessero diventare dei giocatori importanti nello schieramento della Juventus. Un esempio è Savona. Però, dopo tutti quei soldi spesi, non posso non tener conto di Douglas Luiz, Koopmeiners o Nico Gonzalez.

Il centrocampista della Juve Teun Koopmeiners
Il centrocampista della Juventus, Teun Koopmeiners

Quello degli infortuni è sempre un problema perché noi non siamo nelle segrete stanze quando preparano i giocatori. Di certo, da allenatore ad allenatore ci sono delle metodologie diverse. C’è chi parte più forte e chi più lentamente. Per esempio, si diceva sempre che l’Atalanta di Gasperini partiva sempre un po’ a rilento per poi cominciare a correre. Bisognerebbe chiederlo a Thiago Motta o a qualcuno dei preparatori della Juventus, però il problema c’è. Quando una squadra come la Juventus ha queste difficoltà, a dispetto di altre squadre come l‘Inter, il Napoli e il Milan, che possono avere delle defezioni ma poi recuperano, viene il sospetto che qualcosa non ha funzionato nella preparazione”.

Considerato il difficile momento della Juventus, la sfida contro il Bologna avviene nel momento peggiore possibile?

“Non è il momento ad hoc per Thiago Motta per incrociare il suo passato. Ovviamente lui in questa partita entra dentro a un film che lo ha riguardato, dove lo hanno celebrato, dove si è arricchito. Però, era anche il film di una fiaba più semplice e più felice rispetto a questa stagione, nel quale è entrato in un mondo più dorato, di palmares e di prestigio. Quando alleni la Juventus sali i gradini in fretta nella scena internazionale. Per lui sarà una partita molto difficile e non so se avrà nel suo cuore anche un pizzico di rimpianto.

Questo Bologna si è dovuto rimettere in gioco dopo aver perso Zirkzee, Calafiori e precedentemente Arnautovic. La squadra si è abbastanza rifondata e rilanciata con Italiano, un allenatore molto bravo. Lui ha sbagliato soltanto due partite, a parte le finali delle ultime due stagioni alla Fiorentina. Poi le finali sono partite a cui basta un episodio per cambiare tutto. Anche Mourinho nella Roma ha vinto la Conference League e poi ha perso una finale di Europa League che grida ancora vendetta. In questo campionato, il Bologna ha perso solo in casa del Napoli e in casa della Lazio. Che poi, il Napoli è il Napoli e la Lazio in casa, quando sta bene con tutti i suoi effettivi, è un tritacarne.

Vincenzo Italiano, allenatore del Bologna

Il Bologna gioca molto bene ed è uscito bene anche dalla partita di Coppa Italia. Poi, non c’è questa grandissima differenza: la Juventus ha 26 punti e il Bologna ne ha 21 (con una partita da recuperare contro il Milan ndr). Cinque soli punti di differenza. Sono una squadra di tutto rispetto, anche se la perdita di Orsolini è un fattore importante. Orsolini può essere un valore aggiunto per il Bologna, ma anche per la Nazionale. Ha tante soluzioni sulle palle inattive ed è anche rigorista. Questo infortunio è una perdita abbastanza impegnativa da recuperare per Italiano. Per il resto, è un appuntamento per il quale molti attendono con curiosità per vedere come andranno le cose in campo”.

Nonostante gli addii di Thiago Motta, Zirkzee e Calafiori, il Bologna in campionato sembra conservare la brillantezza della precedente annata: i rossoblù potrebbero persino considerarsi favoriti nel match contro la Juve?

“Favoriti in casa della Juventus mi sembra un po’ eccessivo. Però faccio una provocazione: ci sono stagioni per il quale il clean sheet continua e le sconfitte non arrivano, però la Juve è l’unica squadra che non ha perso ancora in campionato. In generale, ho molta paura quando vedo la casella zero, perché normalmente la casella zero poi diventa uno… la Juve deve fare un po’ di attenzione a questo Bologna. Anche perché, successivamente la Juventus torna in campo con la Champions e con il Manchester City; non è proprio una passeggiatina. Solo dopo il calendario va un po’ in discesa con Venezia e Cagliari in Coppa Italia.

Con il Bologna sarà invece una partita spartiacque, impegno ravvicinato a un importante match di Champions. Thiago Motta sa che deve dare qualcosa di più al suo pubblico, il quale attende questa vittoria. Vedremo se giocherà ancora questa partita con la massima attenzione difensiva. Qualche addetto ai lavori ha persino detto che lui è un difensivista come Nereo Rocco: non esageriamo. Però, sicuramente deve cercare di dare qualcosa di più per se stesso, per i tifosi, per la piazza e per la stampa. Deve essere più convincente. Poi, il Bologna non ha niente da perdere e ha due risultati su tre”.

Che tipo di annata prospetta per la squadra di Italiano?

“Faccio questa considerazione: il campionato mi sembra diverso dai precedenti. Prima c’era stata un Inter andata via che ha creato un po’ di vuoto, così come aveva fatto il Napoli la stagione prima. Nella scorsa stagione ci sono state delle squadre abbastanza lontane da questi livelli, come la Fiorentina e la Lazio. Il Milan è in ritardo, però è una squadra che sta tornando nelle ultime apparizioni. Fonseca è bravo. Ha faticato a gestire la situazione quando ha messo fuori dalla squadra titolare Leao. Gli ha mandato dei messaggi ben precisi. Adesso forse anche Leao ha capito che l’atteggiamento in campo deve essere diverso.

Riccardo Orsolini, attaccante del Bologna, grande assente contro la Juventus per infortunio

A Roma, dove io vivo, solo ora si sta parlando di questo possibile 4° posto della Lazio, la quale ha 7 punti più del Bologna. Penso che per i rossoblù ci sia la possibilità di cercare di agganciare un posto in Europa, ma non penserei alla Champions per quest’anno. C’è un gruppetto di squadre in alto e, secondo me, sono più forti del Bologna”.

Qual è il suo pronostico sulla partita?

“La squadra è una squadra temibile però gli manca Orsolini. Credo che la Juventus, la quale recupera qualche giocatore importante, questa partita la possa vincere”.

 

 

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