In merito all’attualità fronte Juventus, abbiamo raggiunto telefonicamente in esclusiva Paolo Bargiggia, giornalista e esperto di mercato di rilievo.
Come giudichi, sin qui, la preposta di gioco della Juve?
“Mi devo ricredere in negativo, dopo aver pensato positivamente su Allegri, per esempio, dopo la Lazio. In estate avevo fatto delle verifiche e qualcuno internamente alla Juventus mi aveva detto che era stato spiegato ad Allegri che avrebbe dovuto proporre un gioco più coraggioso, con la difesa alta e la valorizzazione della fase offensiva…”.
Cosa è accaduto in match come Sassuolo, Lecce e Atalanta?
“Penso che molti tifosi della Juventus si siano fortemente ricreduti. Ripeto: contro la Lazio, si era finalmente visto qualcosa di nuovo. Poi c’è stato un passo indietro netto. È, probabilmente, accaduto quello che qualcuno all’interno della società Juve temeva, ossia che Allegri – forse eccessivamente intimorito dalla proposta di un calcio a vocazione offensiva – abbia preferito tornare a coprirsi. Il risultato, tuttavia, non è positivo. Guardate che cosa è accaduto a Bergamo: quanto erano distanti tra loro Chiesa e Kean? Mancava anche il giusto supporto…”.
Come ti spieghi una simile involuzione, pragmaticamente parlando?
“Non saprei. Il calcio è cambiato, i ritmi e le situazioni tattiche sono ormai differenti. Ci sono tanti giovani allenatori che sono emersi, che devi affrontare, che propongono qualcosa di nuovo, di inedito, aggiornandosi continuamente, senza fermarsi…”.
Qualcosa di positivo che ti senti di salvare nell’ambito dell’attuale Juventus?
“La fase difensiva. È una Juve spesso a trazione interiore, ma – a differenza dell’anno scorso – i difensori non sono tutti arroccati nella loro area a subire l’avversario: la linea è leggermente più alta. Anche la condizione atletica mi sembra abbastanza buona”.
Senza girarci troppo intorno: la Juve è tra le papabili per la vittoria finale dello scudetto?
“Con questo atteggiamento e con il gioco che sta esprimendo, è realisticamente e obiettivamente difficile pensare a una Juventus da scudetto…”.
Intanto Giuntoli non perde occasione per difendere Allegri. Ha dichiarato che l’organico della Juventus dovrebbe essere alla sua altezza…
“Chi conosce Giuntoli e la sua storia sa benissimo che ha sempre difeso i suoi allenatori, in qualsiasi club abbia gravitato. Tende saggiamente a costruire un clima quanto più possibile positivo intorno alla squadra: le sue parole vanno interpretate così. Inoltre è a capo dell’Area Sport di un club come la Juventus: è perfettamente consapevole della situazione intorno a lui. La società non può permettersi spese folli, bisogna badare attentamente ai conti. Cambiare bruscamente progetti in corsa in relazione alla guida tecnica non è contestuale alle possibilità finanziarie dei bianconeri. Ci metto la mano sul fuoco in merito al fatto che Giuntoli non sia soddisfatto della fase di possesso e di quella offensiva proposte attualmente dalla squadra di Allegri”. In tutto questo, sempre parlando di Juventus, attenzione: “Svelata la lista dei sogni di Giuntoli” <<<
