di Fabio Marzano
Nell’ultimo turno di campionato la Juventus ha annientato il Crotone per 3 a 0, rimettendo cosi in piedi un campionato piu complicato del solito, considerato il dominio delle due milanesi fino a questo momento. Ma quella contro i calabresi è stata anche l’ascesa al trono del baby gioielli Nicolò Fagioli, il quale ha trovato il suo esordio anche in Seria A, dopo aver giocato in Coppa Italia contro la Spal. Le qualità del centrocampista lasciano ben sperare e proprio per questo i tifosi juventini si augurano di vederlo presto in campo. Ma non è solo il popolo bianconero a trarne beneficio, in ottica futura anche la Nazionale di Roberto Mancini potrebbe ricavarne tantissimo, soprattutto se di calciatori italiani in questo momento ne stanno emergendo molti di alto profilo. Uno tra questi, è il classe 2002 Vittorio Agostinelli, ora in forza nella Fiorentina Primavera di Alberto Aquilani e che ha militato precedentemente con Bari e Roma. A farci scoprire qualcosa in piu su questo giovane talento è stato il padre Federico Agostinelli, con un passato nella Lazio e che, ha rilasciato cortesemente delle dichiarazioni in esclusiva alla nostra redazione.
Quanto è cambiato il calcio di prima rispetto ad ora e quanto sei rimasto legato alla Lazio?
“Qui tocchi un tasto dolente perche alla Lazio non sono rimasto molto legato in quanto romanista. Con la Lazio ho avuto gli unici miei due successi importanti, vincendo il Campionato Primavera ed ho ottenuto la promozione con Fascetti quando eravamo in B. Mi sono rimasti molti amici che sento quotidianamente ancora oggi, ma il cuore andava da un altra parte, è sempre stato giallorosso. Il mio punto di riferimento è sempre stato Totti”.
Parlando di tuo figlio, qual’è secondo te la sua dote migliore?
“Fisicamente è ben strutturato, comunque è alto un metro e 83 per 72 kg di peso. Come caratteristiche secondo me è molto simile a Zaniolo e quando stava a Roma molti dicevano che lo rivedevano in lui. Lui vede la porta, fa molti gol e segna spesso su punizione. Quando stava al Bari nel campionato Under 15 faceva 7/8 gol all’anno su punizione. Secondo me è piu mezz’ala perche è bravo anche nella fase di interdizione e nella scelta dei tempi”.
Come ti spieghi quello che è accaduto contro il Torino?
“Purtroppo quello che è successo a Torino sono cose che nel calcio possono accadere anche se non è assolutamente una giustificazione perché sono episodi spiacevoli. Mi dispiace perche si è rotto la mano, ha colpito la porta con un pungo dalla rabbia e si è fratturato il metatarso. Gli servirà da esperienza cosi la prossima volta se ne va dalla parte opposta. Ovviamente condanno entrambi i gesti però è stata una reazione dovuta ad una provocazione. Mi fa ancora piu rabbia sentire quando viene additato come razzista perchè è sempre stato un ragazzo introverso, timido, riservato e sempre rispettoso, anche per questo ti dico che la sua reazione appena l’ho vista mi ha lasciato spiazzato. Non è assolutamente cosi, il suo migliore amico è di colore, si chiama Omar e fa la Serie A di pallavolo, sono praticamente cresciuti insieme. E’ brutto sentir dire determinate cose quando sai che non è cosi”.
Come mai la scelta di lasciare la Roma per la Fiorentina?
“Ci sono state delle incomprensioni con la società e quando si è presentata la Fiorentina abbiamo pensato che fosse la soluzione migliore per tutti. Avevamo richieste da Atalanta, Torino, Milan e Fiorentina, ho parlato anche con l’Inter e ho saputo che c’è stato un interesse anche da parte della Juve ma non ho mai avuto contatti con loro. Lui voleva restare alla Roma ma principalmente pensava a giocare e per questo è andato via un po’ a malincuore. Alla fine è uscita fuori la Fiorentina che lo voleva a tutti i costi e andammo li . Arrivati a Firenze invece è cambiato tutto, Vittorio è stato accolto benissimo ed è entrato subito in Primavera. Tra l’altro, la prima gara l’ha fatta contro la Roma segnando anche un gol. E’ cresciuto tantissimo da quando è li, sia fisicamente ma anche mentalmente ha acquisito molta piu autostima. Anche loro credono in lui e lo coccolano, Commisso lo stima molto e lo riempie di complimenti”.
Per quale squadra tifa Vittorio ?
“Indovina un pò? Per la Roma ovvio (ride n.d.r.).
A chi si è sempre ispirato lui?
“Totti è sempre stato il suo idolo ma il giocatore al quale si ispira e prende spunto è Cristiano Ronaldo. CR7 è una punta, ma lui è piu mezz’ala. Non è definibile e mi fa sperare molto per questo è completo in tutto e gioca benissimo con entrambi i piedi. Tira benissimo le punizioni e segna quasi sempre. Non le batte mai di potenza o alla Pirlo, tira sempre a giro sopra la barriera, su tre punizioni che tira almeno una sicuro la mette dentro”.
Ringraziamo gentilmente Federico Agostinelli per la disponibilità.
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