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Il futuro di Paulo Dybala sarà uno dei grandi temi che accompagnerà la Juventus da qui alla fine di questa stagione, e probabilmente anche oltre. La trattativa per il rinnovo contrattuale, già in fase di stallo da mesi, è stata gelata dalla famosa festa a casa McKennie. Non è un mistero che la dirigenza bianconera abbia più volte pensato alla cessione dell’argentino, che ha trascorso questa annata, potenzialmente decisiva per il suo futuro in bianconero, prevalentemente ai box. Una serie di infortuni che non ha certo aiutato a spegnere il fuoco dei dubbi sul rinnovo, anzi. È probabile che se La Joya avesse potuto brillare ancora, magari come nel finale della scorsa stagione, di dubbi sul futuro non ne avrebbe parlato più nessuno. Ma così non è stato, e a Dybala restano dieci partite – finale di Coppa Italia compresa – per cercare di spostare dalla sua parte l’ago della bilancia. Dieci gare, in cui verosimilmente non giocherà sempre, ma in cui dovrà cercare di lasciare il segno.
Domani ci sarà la prima, che per stessa ammissione di Pirlo, Dybala inizierà in panchina. Normale, dopo tre mesi di inattività, anche per chi ha segnato il gol più importante della stagione solo pochi giorni fa. Provare ad immaginare una Juve priva di Dybala, e quindi anche dei tre punti raccolti contro il Napoli, è esercizio che farebbe rabbrividire parecchi tifosi. Ma anche osservando la questione dal punto di vista del pubblico, questo appare diviso. Le richieste, a quanto pare elevatissime, in sede di trattativa, hanno spinto parecchi tifosi a pensare di poter fare a meno dell’argentino. Chi invece dà meno peso alle questioni economiche, guardando più al campo, non riesce ad immaginare la Juventus del futuro senza Dybala. Ma non sarà il pubblico a decidere, e difficilmente arriveranno novità o certezze nel prossimo futuro.