Donadoni critica Arthur: "I suoi passaggi sono semplici e scontati"

Donadoni critica Arthur: “I suoi passaggi sono semplici e scontati”

Roberto Donadoni
Roberto Donadoni, ex calciatore del Milan, ha paragonato Arthur e Lobotka tra critiche e complimenti tra i due registi.

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L’ex allenatore del Napoli Roberto Donadoni ha rilasciato delle dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport su Lobotka e Arthur. Il classe ’63 ha elogiato senza mezzi termini il mediano slovacco, ritenuto una vera sorpresa in questa stagione, dopo che nelle due annate, nonostante fosse arrivato come un possibile titolare, non aveva quasi mai giocato, frenato sempre da infortuni fisici. In questa stagione, con Spalletti, l’ex Celta Vigo sta emergendo come un calciatore di regia e costruzione, un vero play che sta facendo le fortune del Napoli.

Considerazione opposte, invece, per Arthur, centrocampista della Juventus, arrivato a Torino nell’estate 2020, con lo scambio tanto discusso tra il brasiliano e Pjanic, trasferitosi a Barcellona. Donadoni, visto il curriculum dell’ex Gremio, si aspettava forse un rendimento diverso, che però non è arrivato, a causa anche di problemi fisici e ambientamento. Sia con Pirlo che con Allegri, il classe ’96 non ha mai avuto molta continuità e ha fatto intravedere le sue qualità soltanto a sprazzi, spesso giocando in modo elementare, come sottolineato dal mister.

Ecco le parole dell’ex tecnico di Bologna e Shenzhen: “Il mediano del Napoli è una bella sorpresa. Si vede che ha gusto di giocare la palla e sa farlo molto bene per le qualità che ha. A me onestamente non ha mai entusiasmato lo juventino Arthur perché i suoi passaggi sono sempre brevi e abbastanza scontati. Lobotka invece mostra personalità alternando lanci lunghi a palle filtranti e le sue giocate difficilmente sono prevedibili per gli avversari. Una scoperta dopo una stagione scorsa anonima per via di problemi fisici. Si vede comunque che ha anche tanto carattere e che la squadra si fida di lui in fase di impostazione. Non solo, è anche molto bravo nella lettura del gioco altrui e quindi saprà anche come frenare le entrate di Kessie e degli altri centrocampisti”.

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