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L’ex calciatore e centrocampista della Juventus Angelo Di Livio ha parlato intervistato dai microfoni de Il Corriere dello Sport, ai quali ha parlato della Juventus e della prossima Serie A.
Finora il miglior colpo della Juventus è stato richiamare Allegri in panchina?
“Secondo me sì, è stato il colpo del futuro, visto il lungo contratto del tecnico. C’è tutta l’intenzione di riaprire un ciclo: l’anno scorso si è portato a casa qualche coppetta, ma la Juve deve tornare a essere competitiva in campionato, rivincere lo scudetto e piazzarsi tra le migliori in Europa. La scelta di Allegri è stato un segnale forte che ha dato la società”.
Qual è l’apporto in più di Allegri che Sarri prima e Pirlo dopo non sono riusciti a dare alla squadra?
“Allegri ha più esperienza e bravura tattica: la Juve non sarà bellissima, però sa essere cinica. Allegri non vuole un grande gioco, ma concretezza in campo nei 90 minuti”.
La sua Juventus era bella e concreta, invece.
“Sì, noi eravamo completi. Però, facendo un confronto tra quella squadra e questa, trovo molte analogie negli interpreti. Per esempio, Chiellini mi ricorda Ferrara. E io mi paragono a Cuadrado”.
E nella sua Juve chi era Cristiano Ronaldo?
“Il gruppo. Ma se devo dire un giocatore, non ho dubbi: Vialli, un leader incontrastato, un esempio per tutti. Chi non conosce bene Gianluca si perde molto, è sufficiente sentire le parole dei nazionali per comprendere il suo carisma”.
Viste le mosse delle altre big, la Juventus può essere la favorita per lo scudetto?
“Deve essere sempre la favorita. Nella corsa metto il Napoli, che è cresciuto molto e ha un allenatore adatto alle qualità della squadra, e l’Inter che ha perso Lukaku ma ha preso Dzeko. Poi vedo Atalanta e Milan, anche senza Donnarumma e Calhanoglu, un po’ più indietro metto invece le romane”.