Intervistato da calciomercato.it, Antonio Di Gennaro ha analizzato il caso delle dimissioni di Roberto Mancini dalla guida tecnica della Nazionale italiana. Nella giornata di ieri l’ormai ex c.t ha notificato via pec la sua scelta. Una decisione che ha colto di sorpresa il calcio italiano il quale non sospettava ci fossero delle frizioni di alcun topo. Ecco cosa ha detto Di Gennaro sulla vicenda: “Non so bene i motivi delle dimissioni del ct. Ma bisogna portare rispetto per Mancini. Pesa l’eliminazione al Mondiale in Qatar, ma lui ha cambiato il gioco e la mentalità del gruppo. Bisogna portare rispetto ad un allenatore che ha fatto il record mondiale di risultati utili consecutivi. Ci sono diverse ipotesi sulle sue dimissioni, ma lasciano il tempo che trovano. Ci sarebbe questa offerta in Arabia… L’Arabia sta stravolgendo il mercato. Un’altra ragione potrebbe essere la mancanza di fiducia o lo scollamento con lo staff. Dare le dimissioni tramite una pec fa pensare che ci fossero delle frizioni con la federazione già da tempo”.
Il commentatore televisivo ha voluto sottolineare i meriti dell’uscente Commissario tecnico dell’Italia: “Ha riportato gioco e mentalità dopo l’eliminazione dal Mondiale russo. Ha fatto cose straordinarie vincendo l’Europeo. Qualcuno dice che ha avuto fortuna, ma è necessaria in quelle competizioni. Penso sia normale. Ricordiamoci che abbiamo vinto nella tana dell’Inghilterra a Wembley. Ha sempre visto i giovani calciatori come la nostra prospettiva. Ha convocato Zaniolo quando non aveva ancora giocato in Serie A, ha convocato Pafundi di recente. Sono stati inviati dei messaggi, ma non so se questi siano stati recepiti. Bisogna avere il coraggio di far giocare i ragazzi giovani”.
Per Di Gennaro le soluzioni migliori per la Nazionale sarebbero gli ex allenatori di Napoli e Juventus: “Si parla di Spalletti e Conte: sarebbero due top ct. Hanno grandi capacità tecniche e tattiche. Sono abituati a lavorare nel quotidiano, ma anche Mancini lo era. Si adatterebbero alle condizioni della Nazionale. Ci sarebbero anche delle alternative giovani, ma credo che la Federcalcio debba trovare un condottiero, un allenatore già pronto”. Poi la preoccupazione più seria: “Le dimissioni possono anche provocare un contraccolpo ai giocatori”.
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