Andrea Di Caro, giornalista, ha detto la sua su Gazzetta. Ecco le sue parole sulla Juventus: “Non poteva definirsi già un dentro o fuori per la Juve, essendo solo alla nona di campionato. Ma certo se avesse perso e fosse finita a – 7 dal Milan e a – 5 dall’Inter la sua stagione in chiave scudetto sarebbe stata già in forte salita. Invece i bianconeri hanno approfittato delle assenze rossonere, della superiorità numerica dalla fine del primo tempo e di un autogol per restare a -2 dall’Inter, salire a -1 dal Milan e dire al campionato che la Juve c’è.
Con le sue qualità e i suoi limiti, con la necessità di migliorare nel gioco, di recuperare la perfetta condizione di Vlahovic e Chiesa, ma anche con una difesa priva di fuoriclasse ma solida e la crescita di alcuni uomini come Kean. E poi c’è l’Europa, che da una parte manca ad Allegri ma dall’altra garantisce un surplus di riposo e un dispendio minore di energie fisiche e nervose. Agitate il tutto e uscirà un cocktail che non è forse il migliore possibile, ma che può soddisfare palati non troppo esigenti e appagare la sete di tornare protagonisti di club e tifosi.
E così la Juve si porta a casa tre punti fondamentali e mette già nel mirino la sfida in casa del 26 novembre contro l’Inter dopo la sosta per le nazionali. Prima affronterà Verona in casa, Fiorentina fuori e Cagliari in casa: il calendario sulla carta, a parte la trasferta al Franchi, sorride ad Allegri. L’Inter invece se la vedrà con Roma e Frosinone in casa, Atalanta fuori e due volte in Champions con il Salisburgo. Cinque partite contro tre. Manca un mese ma per i tifosi il count down in vista della sfida più sentita è già cominciato”.