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Donato Di Campli, procuratore sportivo, ha rilasciato delle dichiarazioni sul caso plusvalenze, processo che ha coinvolto diverse squadre di Serie A, tra cui Juventus, Napoli, Genoa e Sampdoria. L’agente sportivo, intervistato da Tuttosport, ha parlato dell’algoritmo e della valutazione dei calciatori. Ecco le sue parole: “L’algoritmo non ha nessuna logica nel valutare un giocatore. Fin quando il calcio italiano non scrive regole certe e inderogabili, che non siano interpretabili dai giudici, siamo di fronte a questo. Dove è scritto l’algoritmo, nelle Noif o nelle norme? Se esiste una giustizia, devono essere tutti assolti. Se non ci sono regole certe, io posso pagare un milione un chilo di mele. Chi me lo vieta? Oggi non c’è una norma sul costo dei cartellini, siamo in un mercato libero.”
Su Fagioli, calciatore di proprietà della Juventus, ma attualmente in prestito alla Cremonese e protagonista della Serie B con la maglia dei grigiorossi: “Fagioli è il primo che ho cercato di prendere in procura quando era un under 17, è uno dei profili più importanti del calcio italiano. La valutazione la fanno domanda e offerta. Valutazione impossibile, perché la Juventus non se ne priverà.”
Su Hamed Junior Traorè, gioiellino del Sassuolo che nelle ultime giornata di Serie A sta impressionando tutti, siglando gol e assist a ripetizione, motivo per cui anche l’ivoriano sarà uomo mercato del club neroverde nel prossimo calciomercato estivo: “Traorè appartiene ai giocatori di gestione potenzialmente complicata: non per loro, ma per quelli che rischiano di muoversi intorno a loro. Se sa gestirsi è uno tra i 25 e i 30 milioni. Su Rodrygo andrei cauto, spesso non è tutto oro ciò che luccica. Per me è un giocatore ancora acerbo, non se valga la pena investire cifre importanti su di lui in un mercato di mille intrecci: paghi 50 persone per arrivare al valore reale.”