Deschamps: "Quando la Juve pareggia è una catastrofe, se perde uno tsunami..." - JuveNews.eu

Deschamps: “Quando la Juve pareggia è una catastrofe, se perde uno tsunami…”

Didier Deschamps
Il commissario tecnico della Francia ha parlato

Didier Deschamps, ct della Francia, ha parlato ai microfoni ufficiali della nazionale francese in merito alla sua esperienza da allenatore della Juventus in Italia. Queste le sue parole sull’ambiente bianconero: “Ho cambiato completamente pianeta andando in Italia, anche se avevo avuto una buona introduzione calcistica al Marsiglia. Ma la Juve è la Juve, uno dei più grandi club a livello europeo e mondiale. Una mentalità diversa, approccio agli allenamenti diverso, una preparazione lunga, molto specifica e dura. Sono arrivato in punta di piedi, chiaramente.

L’inizio è stato complicato perché ho subìto un infortunio al tendine d’Achille e mi sono dovuto operare. Ho vissuto 5 anni da calciatore meravigliosi, con questa cultura del vincere che è presente tutti i giorni. C’era un ambiente familiare, creato dall’allenatore, Marcello Lippi, e dalla dirigenza, Moggi, Bettega e Giraudo. Un grande club dal punto di vista dell’organizzazione, dal magazziniere al presidente, tutti orgogliosi di essere a servizio del club e questo dà ai giocatori nessuna scusa quando la partita arriva. Tutti sono ai loro posti per permettere ai calciatori di dare il massimo sempre e comunque.

Quando la Juve pareggia è una catastrofe, se perde uno tsunami. C’è un grande professionismo, ciascuno ha un ruolo ben definito. Grazie a questo, tutti sono riconoscenti di avere un posto in questo club. Mia esperienza da allenatore della Juve? Il club era in difficoltà, dopo essere stato retrocesso in Serie B. Siamo partiti con dei punti di penalizzazione e siamo arrivati ad essere campioni della Serie B. Molti calciatori di livello internazionale sono rimasti, perché legati al club bianconero. Ogni volta che ci spostavamo, c’erano migliaia di persone ad attenderci. Perché me ne sono andato? Non entrerò nei dettagli, ma dopo aver vinto il campionato non c’erano più le condizioni per proseguire l’anno dopo. Spero che non succeda più, che la Juve si ritrovi a giocare lì in Serie B. Per me è stato un modo di restituire qualcosa ad una squadra che mi ha dato tanto”.

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