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L’ex calciatore della Juventus ora all’Atalanta Merih Demiral ha parlato intervistato dai microfoni di Tuttosport, ai quali ha parlato del suo passato e del suo presente: “Avevo diverse offerte e sì, potevo anche andare all’estero. Ma alla fine… Perché l’Atalanta? Per lavorare con Gian Piero Gasperini. Prima di accettare l’offerta nerazzurra, ho parlato con l’allenatore e capito che per me poteva essere una grande opportunità. Ammetto che all’inizio è stata dura. Devi entrare nei meccanismi, cambiare mentalità, guardare sempre in avanti e prepararti a correre all’indietro. E soprattutto abituarti agli allenamenti intensi di Gasperini. Senza quelli fai fatica con questo gioco. Però credo sia il più adatto alle mie caratteristiche: mi piace cercare l’anticipo sull’attaccante, sfidarlo in continui duelli. E la parte divertente è che puoi sganciarti anche in avanti”.
“Ha ragione Gasperini quando dice che all’Atalanta i difensori sono pure attaccanti e viceversa. E lo ripeto: questa idea fa divertire noi giocatori per primi e poi anche chi ci vede giocare. Scudetto? Siamo una bella squadra, con calciatori adatti per caratteristiche al calcio che vuole il mister. Non so se stiamo facendo qualcosa di speciale, ma ciò che si prova a giocare in quest’Atalanta è che tutto è possibile. Sull’argomento sposo la linea Gasperini: finché non sono primo in classifica non ne parlo“.
“Juve? Sono due squadre differenti, sia sul piano tattico che di preparazione: allenamenti intensi come qui a Zingonia non li avevo mai fatti prima. Ma se parliamo di qualità, siamo su livelli simili. Io e Ronaldo siamo davvero legati, lui mi ha sempre aiutato molto e ci sentiamo spesso su whatsapp. Lo considero una delle persone più speciali che abbia mai incontrato. Posso tranquillamente dire che è meglio avere Ronaldo nella propria squadra che in quella avversaria. Riesce sempre a fare la differenza. Guardate il girone di Champions: senza CR7 il Manchester United sarebbe passato? Nah…”.
“Ancora Ronaldo in Nazionale? Lo so bene. La mia Turchia può giocarsela, anche se il Portogallo è una delle nazionali più forti al mondo. E se passassimo, poi forse ci toccherebbe l’Italia. Occhio, non siamo più quelli dell’Europeo… A giugno non eravamo ancora pronti. Ci mancava esperienza e l’Italia era davvero forte. Dovessimo ritrovarci in primavera, sarebbe un’altra partita”.
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