Dellavalle: "A Los Angeles per Chiellini. La Juventus una famiglia"

Dellavalle: “A Los Angeles per Chiellini. La Juventus una famiglia”

Lorenzo Della Valle
Il calciatore della Juventus Under 19 è andato a Los Angeles per crescere e continuare a giocare con continuità

L’ormai ex difensore della Juventus Under 19 Lorenzo Dellavalle è volato a giocare in America, dove ha firmato un contratto che lo legherà al Los Angeles FC fino a dicembre 2024. Il difensore della Primavera di Montero è reduce da una grande stagione e dalla vittoria degli Europei di categoria con l’Italia Under19. Dellavalle ha parlato intervistato dai microfoni di Tuttosport delle sue aspettative e della sua futura carriera.

“La mia è stata una scelta assolutamente naturale. Negli Stati Uniti ci sono giovani che arrivano da tutta Europa, ci sono strutture e c’è un’organizzazione a livello sportivo che mi ha colpito. Una volta che mi è stata prospettata questa possibilità è stato naturale dire sì. Sono arrivato a Los Angeles dopo gli Europei e non sono più tornato a casa. Per ora sono partito con la formazione B, ma mi sto già allenando con la prima squadra. La città è pazzesca, la mia vita è letteralmente stravolta. Ma appena arrivato qui mi ha colpito il progetto del club, mi sento totalmente coinvolto”.

Chiellini è sempre stato il mio idolo, a maggior ragione dal momento in cui l’ho visto lavorare alla Juventus. Ha una fame fuori dal comune, i suoi consigli sono stati fondamentali prima della firma. Mi ha spiegato pro e contro della vita qui, il suo parere è stato determinante perché ho capito che ha davvero a cuore il mio futuro. Ha voluto parlarmi dei pro e dei contro di questa scelta”.

La Juventus rimane la mia famiglia, è semplicemente casa. Ricordo quando mi controllavano la pagella, ricordo quanto siano stati rigorosi nell’educazione, ricordo l’attenzione del club ai comportamenti, dentro e fuori dal campo. Per me, che arrivavo dal calcio d’oratorio, la Juventus è stata una palestra di vita. Mi hanno formato umanamente e professionalmente. E poi ho lavorato con allenatori eccellenti. Hanno sempre voluto il mio bene: Battaglia, Calcia, Scarpa, Panzanaro e poi Pedone, Bonatti e Montero, che mi ha reso più feroce dal punto di vista agonistico. Tutti quanti sono stati indispensabili”.

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