Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha rilasciato una lunga intervista a Radio Kiss Kiss, toccando diversi temi. Il numero uno partenopeo è tornato sulla cessione di Koulibaly, obiettivo della Juventus prima dell’acquisto di Bremer: “Io ho lasciato andare via Koulibaly perché mi ha detto che ha pochi anni di carriera davanti. Gli ho risposto che non poteva andare al Barcellona perché il Barcellona non ha i soldi, è in dissesto. Poi si è fatto avanti il Chelsea, a cui non abbiamo potuto dire di no“.
Il presidente poi si è soffermato sulla questione stadio: “Non voglio far polemica. Si è sempre contro chi non paga, e questo è giusto. Però io ancora devo sistemare la storia dei tornelli che nel 2007/08 misi pagandoli di tasca mia. È una specie di commedia che si trascina in una commedia degli equivoci alla francese, non so per la convenienza di chi. Quando c’era Auricchio io presentai insieme a Chiavelli un’ipotesi di rifacimento dello stadio, mettendo sul tavolo una ventina di milioni. Il discorso di questo mio intervento non fu preso in considerazione, anzi non fu neanche esaminato il progetto dell’architetto Zavanella, lo stesso architetto dello Juventus Stadium.
Il Comune, in maniera populista, disse che voleva uno stadio di 55.000 euro. Io dal ’99 parlo di stadio virtuale. Contro le bugie non puoi combattere, ma alla lunga la verità verrà a galla. Oggi come oggi, con questo nuovo sindaco che è una persona che, seppur juventina, non mi mette i bastoni tra le ruote, anzi abbiamo creato un tavolo ben nutrito, in cui ognuno svolge il proprio ruolo preciso. Stiamo cercando di mettere a posto tutti i tasselli del passato per poi stabilire che lo stadio deve essere un asset del Napoli per i prossimi 99 anni. Il Calcio Napoli si impegnerà a smontare la struttura sovrastante costruita per i Mondiali del ’90. Va fatto uno stadio modello, che non ha nessun senso riduttivo rispetto a tutti gli altri bellissimi stadi in giro per il mondo“.