[fncvideo id=670034 autoplay=true] Roberto De Zerbi, ex allenatore di Manuel Locatelli al Sassuolo e ora tecnico dello Shakhtar Donetsk in Ucraina, ha parlato ai microfoni di Amazon Prime video di vari temi come il suo passato in neroverde, l’attuale Serie A e la scelta di lasciare l’Italia per un paese estero. Queste le sue parole: “La scelta di venire ad allenare lo Shakhtar mi rispecchia al 100%. Non sarei mai andato via da Sassuolo se ci fossero stati i presupposti, se avessi saputo che erano diversi i piani. Mi sento italiano, tornerei volentieri, seguo e mi manca il campionato, ma poi mi scontro con una cultura calcistica che non è la mia. Che però sta cambiando come dimostrano Mancini e tanti bravi allenatori giovani. Sarri si è detto dispiaciuto perché sono andato via dall’Italia? Ho sentito la sua intervista, mi ha emozionato. L’Europeo è tutto di Mancini, ma io sono orgoglioso dei ragazzi che ho cresciuto al Sassuolo (Berardi, ma soprattutto Locatelli e Raspadori) e hanno vinto europeo.
Vedere una crescita analoga è un emozione che può provare solo un professore, oltre a un allenatore. Per me è una soddisfazione che vale come un titolo. Stare all’estero è una esperienza che arricchisce, ho trovato la società più simile a me. Qui la comunicazione con due interpreti (uno ucraino e uno portoghese per i brasiliani ndr) è un casino. Ma sento il rispetto nei miei confronti, tanto che alcuni giocatori stanno imparando l’italiano. Dobbiamo giocare vs Monaco come se la partita dell’andata non fosse esistita. Siamo la squadra più giovane della Champions League. Per passare il turno dobbiamo divertirci.
Il match di ritorno di Champions? La squadra si è abituata a giocare a Kharkiv. Io non devo giocare, è meglio che stiano bene i giocatori. Non è cambiato nulla, abbiamo preparato la partita bene. Tutti avremo grandi motivazioni, anche i nostri avversari. Noi dobbiamo entrare in campo per divertirci e giocare la palla, per mettere in evidenza le qualità grandissime che abbiamo, senza pensare all’andata”.